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Clima, Jane Fonda contro Trump: “Ha fatto un patto con il diavolo”

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Il duro affondo dell’attrice, e attivista di lungo corso, contro la politica energetica del presidente degli Stati Uniti. 

Ottantasette anni, una carriera cinematografica di successo e ancora tanta energia. Così tanta, da proseguire ancora oggi l’impegno e l’attivismo che hanno sempre contraddistinto la sua vita e che negli ultimi anni si sono concentrati soprattutto sul contrasto alla crisi climatica. L’attrice Jane Fonda, una che non si è mai tirata indietro e che nel corso della vita ha anche collezionato arresti per le sue azioni di disobbedienza civile, oggi critica ferocemente il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, per la nuova politica energetica e soprattutto per l’uscita dall’Accordo di Parigi sul clima.

L’attrice, due volte vincitrice del Premio Oscar, sin dai primissimi anni ’70 si è battuta per le cause in cui crede: prima contro le guerre e in particolare quella del Vietnam, poi per l’emancipazione femminile in tutto il mondo e infine per l’ambiente. Negli ultimi anni, Jane Fonda è stata protagonista di diverse proteste contro l’inazione climatica da parte dei governi di tutto il mondo e, in particolare, della prima amministrazione Trump (2016-2020). Ora che Donald Trump ha rovesciato le politiche energetiche e climatiche di Joe Biden, l’affondo dell’attrice, protagonista di una conferenza stampa organizzata da Greenpeace, appare durissimo.

Sappiamo da che parte sta Donald Trump, è chiaro a chiunque abbia occhi per guardare che ha fatto un patto con il diavolo. E il diavolo è l’industria dei combustibili fossili. Lo dimostrano i fatti, dall’uscita dall’Accordo di Parigi al sostegno ai combustibili fossili attraverso la deregolamentazione. Quei regolamenti consentono alla popolazione americana e alle persone di tutto il mondo di respirare aria pulita, di bere acqua pulita, e lui è disposto a sacrificare tutto questo” – le parole di Jane Fonda – “Sappiamo da che parte sta, è dalla parte della morte, sta uccidendo noi e la natura da cui dipendiamo per vivere. Ma nonostante i suoi tentativi di demolire il multilateralismo e di minare i processi internazionali per proteggere la natura, la speranza per il futuro del Pianeta è ancora possibile se agiamo per contrastare la crisi climatica. Non so se la gente si rende conto di quello che ci aspetta, ma non è la prova di un’opera teatrale: questa è la realtà, e dobbiamo resistere con tutte le nostre forze“.

Intanto, proseguono le azioni di netto ridimensionamento dell’azione climatica da parte dell’amministrazione Trump. Il Dipartimento di Stato, infatti, ha deciso di eliminare l’Office of Global Change: una mossa che rientra nell’uscita degli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi, dal momento che si tratta di un ente che sovrintende ai negoziati internazionali sui cambiamenti climatici. Il personale è stato informato verbalmente della decisione giovedì pomeriggio, come riporta Politico che cita un funzionario: “Questo ostacolerà nettamente la cooperazione internazionale sul clima, nel peggiore momento possibile, ed è strategicamente stupido rispetto al vuoto di leadership che la Cina potrebbe colmare“.

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