Ad affermarlo è la Lega Antivivisezione (LAV) dopo avere consultato i dati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.
Quasi due milioni gli animali uccisi in Italia dal 2019 al 2022 per finalità scientifiche. Ad affermarlo è la Lega Antivivisezione (LAV) dopo avere consultato i dati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. Secondo le statistiche, ogni anno, in media, almeno 482.000 cani, conigli, maiali, scimmie o topi sono utilizzati per cruenti test di laboratorio. Animali che, dopo essere stati sottoposti a scosse elettriche, toracotomie senza somministrazione di analgesici o trapianti di organi, muoiono tra atroci sofferenze. Una strage che non può e non deve essere più tollerata, soprattutto dopo l’orientamento dei cittadini italiani, e non solo, verso pratiche scientifiche rispettose degli amici a quattro, a due o senza zampe. “Rinnoviamo il nostro appello al ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, per chiedere che almeno l’1% dei fondi stanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) sia destinato allo sviluppo e all’implementazione di modelli animal-free“, ha commentato la Lega Antivivisezione (LAV).
Visualizza questo post su Instagram