
Roma. Siamo all’ultima spiaggia. A poche ore alla partita di ritorno dei play off mondiali tra Italia e Svezia che sancirà il prossimo futuro degli azzurri.
E quindi il fatidico dentro o fuori.
Saranno circa 75 mila gli spettatori in un San Siro sold out, che “prenderanno per mano”, come detto dal tecnico Ventura due giorni fa in Svezia, la squadra.
Uno scenario unico, che però, come ha ammonito Andrea Pirlo, non basterà per vincere.
Per rimontare la sconfitta di venerdì scorso (1-0) Ventura ha deciso di cambiare formazione, ma non modulo. Resterà, infatti, il 3-5-2 ma entreranno in campo al posto di Daniele De Rossi, Marco Verratti e Andrea Belotti rispettivamente Jorginho, Alessandro Florenzi e Manolo Gabbiadini.
Esordio assoluto per il giocatore del Napoli naturalizzato italiano nonché partita ampiamente fuori ruolo per il terzino della Roma che solo in quattro occasioni da quando è diventato titolare inamovibile della squadra capitolina ha giocato intero di centrocampo.
Panchina, invece, per Insigne (che con il compagno di squadra Jorginho si trova a meraviglia) ed il “Gallo” Belotti che in Svezia ha dato dimostrazione di non aver ancora recuperato dall’infortunio di un mese fa.
Scelte più che discutibili considerando il momento delicato in cui arrivano.
L’unica chiave di lettura di tali sostituzioni potrebbe essere la rapidità e la velocità del romanista e del napoletano da usare come arma contro la lentezza dei giocatori svedesi, che con una media di quasi due metri di altezza sovrastano gli italiani.
Questa volta gli azzurri di Ventura non dovranno cedere a reazioni, nonostante gli avversari li proveranno ad infastidire e non poco sia verbalmente che fisicamente con gomitate e contrasti come alla partita di andata.
Una partita difficile sia tatticamente (come abbiamo visto venerdi) che dal punto di vista psicologico, poiché carica di aspettative e pressioni non solo per l’allenatore e giocatori ma anche per la federazione e il presidente Tavecchio.
Se la squadra stasera non vincesse sarebbe l’inevitabile Apocalisse, evocata da Tavecchio che avrebbe ripercussioni non da poco.
Ventura non verrebbe solo licenziato (anche perché l’Italia non avrebbe altri impegni se non a settembre 2018) ma si giocherebbe una intera carriera. Lo stesso De Rossi la settimana scorsa ha dichiarato che non andare in Russia sarebbe una macchia indelebile sul suo palmares.
Ma questo è il minimo.
L’Italia stasera si gioca molto di più. Non solo l’accesso al Mondiale di Russia 2018, ma soprattutto la reputazione di una intera nazione, oltre i circa 100 milioni tra diritti TV e compensazioni Fifa, che solo nel 1930 e nel 1958 non ha partecipato al torneo. La prima volta perché non si iscrisse, mentre la seconda volta venne sconfitta nello scontro diretto contro l’Irlanda del Nord.
Tempi lontani che speriamo di non dover rivivere. Quel che oggi, come allora, stiamo vivendo è lo stesso psicodramma della vigilia. Sperando che le urla del “Meazza” facciano il miracolo.
SAN SIRO STADIO MEAZZA ORE 20:45, DIRETTA RAI
FORMAZIONI
ITALIA (3-5-2) Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Candreva, Florenzi, Jorginho, Parolo, Darmian, Immobile, Gabbiadini
SVEZIA (4-4-2) Olsen, Lustig, Lindelof, Granqvist, Augustinsson, Claesson, Larsson, Johansson, Forsberg, Toivonen, Berg.