
Da Nord a Sud, i Comuni italiani hanno dichiarato guerra a cittadini e turisti poco rispettosi del “buon gusto”. Ecco dove si rischia la super-multa.
Addio bikini, canottiere e costumi da bagno in città. Sono sempre di più i Comuni italiani che nelle ultime ore stanno emanando ordinanze per tutelare il “decoro pubblico”. Anche se le temperature dell’estate 2022 sono roventi, i turisti più indisciplinati (o sbadati) beccati a petto nudo o in topless fuori dalla spiaggia potranno pagare fino a 500 euro di multa.
E così, dalla Campania alla Sardegna, dal Veneto alla Calabria, i sindaci di alcune città italiane hanno dichiarato guerra ai vacanzieri poco rispettosi del “buon gusto”.
A Sorrento, nella Città Metropolitana di Napoli, il sindaco Massimo Coppola ha vietato di girare a torso nudo o in costume da bagno. A controllare il rispetto del provvedimento è la Polizia Municipale. I trasgressori potranno ricevere una multa tra i 25 e i 500 euro.
Anche a Cagliari e a Villasimius i sindaci Paolo Truzzu e Gianluca Dessì hanno vietato di indossare il bikini al di fuori degli stabilimenti balneari.
Dello stesso parere Marco Sarto, sindaco di Caorle, Città Metropolitana di Venezia. I villeggianti potranno esibire il proprio fisico solo in spiaggia.
Tra le altre città italiane impegnate a ristabilire il decoro pubblico, ci sono Praia a Mara, in provincia di Cosenza, Tropea, in provincia di Vibo Valentia, e Giulianova, in provincia di Teramo.
Non sono però soltanto le località balneari a chiedere di non girare in perizoma, tanga e topless per la città. Al Parco Nord di Milano chi si denuda dovrà pagare almeno 300 euro di multa.