Il governo italiano e sei altri Paesi UE propongono di anticipare la revisione degli standard sulle emissioni di CO₂ in risposta alle sfide dell’industria dell’auto
Il governo italiano, alla guida di altri sei Paesi membri dell’Unione europea, ha presentato una proposta ufficiale in seno all’UE chiedendo che una revisione pianificata degli standard sulle emissioni di CO₂ venga anticipata prima della scadenza per la conformità alla fine del 2025.
La richiesta arriva nel giorno in cui i ministri competenti si stanno riunendo a Bruxelles per discutere della competitività dell’Europa. A firmare la proposta, oltre al governo italiano, quelli di Austria, Bulgaria, Repubblica Ceca, Polonia, Romania e Slovacchia.
L’industria automobilistica si trova “in una fase critica, di fronte a sfide significative legate alla produzione, all’occupazione e alla concorrenza globale, che richiedono un’azione urgente e coordinata a livello dell’UE”, hanno scritto in un documento presentato in Europa.
“È pertanto urgente valutare gli standard sulle emissioni di CO₂ per le nuove autovetture e i nuovi veicoli commerciali leggeri, al fine di mantenere la competitività dell’industria automobilistica europea e impedire la fuga di investimenti dalla ricerca e dallo sviluppo di tecnologie verdi”, si legge nel documento congiunto.
I sette governi chiedono inoltre una revisione delle potenziali sanzioni a cui vanno incontro le case automobilistiche che non hanno allineato la propria produzione annuale agli standard più severi sulle emissioni che entreranno in vigore l’anno prossimo.
Se le case automobilistiche non si adeguano in fretta ai nuovi standard, infatti, dovranno pagare 95 euro per ogni grammo di emissioni in più rispetto al limite per ogni auto venduta, insomma milioni e milioni di euro di multe.
Crisi del settore auto, cosa sta succedendo?
“La transizione all’elettrico – ha spiegato a TeleAmbiente Massimiliano Bienati, capo programma Trasporti del Think Tank ECCO – sta iniziando a prendere forma, una forma più sostanziosa come anche necessaria per quel che riguarda le politiche di transizione energetica e climatica. Ricordiamoci che possiamo sempre guardare la transizione dei veicoli elettrici come una transizione anche energetica e non solo legata alle emissioni e climatica, anche per il risparmio che portano nei consumi di energia. E sta succedendo che i produttori si stanno preparando per recuperare un po’ il tempo perduto nelle loro politiche industriali rispetto ai competitor internazionali, in particolare gli statunitensi e soprattutto asiatici e cinesi. Questo in previsione delle prossime scadenze per il 2025 sulla media delle emissioni e delle flotte emesse al consumo in Europa”.
Cosa prevede la scadenza del 2025 nel settore auto?
Ogni produttore di automobili deve sottostare a un limite di emissioni di CO₂ che però è calcolato sulla media di tutte le auto vendute da quel produttore.
In altre parole, si possono vendere auto che inquinano più del limite imposto a patto che la media delle auto vendute sia sotto quel limite. Chiarito questo passaggio, andiamo a vedere cosa accadrà a partire dal prossimo anno.
Oggi il limite fissato è di 115,1 grammi di CO₂ per chilometro e ad oggi i problemi non ce ne sono perché secondo i dati dell’Agenzia Europea dell’Ambiente i produttori automobilistici europei emettono in media 106,6 grammi per chilometro.
Il problema è che dal 2025, come dicevamo, questo limite scenderà a 93,6 grammi per chilometro, molto più basso dunque dell’attuale performance.
Se le case automobilistiche non si adeguano in fretta, tra l’altro dovranno pagare anche 95 euro per ogni grammo di emissioni in più rispetto al limite per ogni auto venduta, insomma milioni e milioni di euro di multe.
Alcuni produttori oggi chiedono all’UE di fare un passo indietro. “Non tutti – chiarisce Bienati -. I produttori sapevano benissimo di questa scadenza del 2025 e hanno organizzato e preparato il loro mix produttivo per quella data, quindi anche dei piani industriali che vanno in quella direzione per arrivare ad ottemperare quei risultati richiesti dal regolamento. Per cui quello che mi aspetto è che ci sia un incremento di vendite di veicoli elettrificati ed elettrici d’accordo con i piani industriali dei car makers proprio a partire dal 2025 per raggiungere quegli obiettivi. Per aumentare le vendite però significa che devono aumentare gli acquirenti e da questo punto di vista sono necessari, in alcuni contesti come quello italiano, da sempre sono stati necessari gli eco-incentivi”.