Le conferme (come il riciclo e il riuso della plastica), le novità positive (riciclo di rifiuti solidi e la produttività delle risorse) e quei dati ancora insufficienti della raccolta differenziata (alcune città del Sud fanno molto meglio di Genova).
L’Italia continua a fare passi in avanti sul fronte dell’economia circolare: il nostro Paese ha il più alto tasso di riciclo dei rifiuti in Europa, con il 72%, e di produttività delle risorse. Per ogni kg di risorsa consumata, l’Italia ha infatti generato 3,6 euro di Pil, il 62% in più rispetto alla media Ue. Sul podio insieme all’Italia ci sono Spagna e Francia, entrambe con 3,1 euro per kg. I dati sono stati illustrati durante la relazione degli Stati generali della green economy, alla fiera Ecomondo di Rimini.
Il riciclo dei rifiuti solidi in Italia
L’Italia primeggia nella Ue anche per il riciclo dei rifiuti solidi (urbani e speciali), con l’85% del totale, davanti al Belgio. Lo ha annunciato Assoambiente nel rapporto ‘Misurare la circolarità nei Paesi Ue’, presentato a Ecomondo. Per quanto riguarda i rifiuti urbani, nel 2021 (dati Eurostat) l’Italia ha superato il target del 50% previsto al 2020, raggiungendo quota 51,9%, a fronte di un tasso medio di riciclo in Europa del 48,7%. Sui rifiuti urbani l’Italia però potrebbe fare meglio, dal momento che il nostro Paese arriva all’ottavo posto, dietro a Germania (67,8%), Austria (62,5%), Slovenia (60,8%), Paesi Bassi (57,8%), Danimarca (57,6%), Belgio (55,5%) e Lussemburgo (55,3%).
Differenziata troppo eterogenea
L’ottavo posto dell’Italia, che generalmente è un modello per quanto riguarda il riciclo e il riuso dei rifiuti, si spiega con una raccolta differenziata che stenta soprattutto nelle grandi città e appare troppo eterogenea. Il trend dimostra che fanno molto meglio i capoluoghi del Nord rispetto a quelli del Centro-Sud, anche se con alcune eccezioni. Tra le Città metropolitane, chi fa meglio è Cagliari (76,4%), che stacca Venezia (72,1%), Bologna (69,3%), Firenze (68,5%), Milano (68,3%) e Torino (62%). Al Sud, risalta il dato di Messina (58,2%) che fa meglio, ad esempio, di Genova, ultima Città metropolitana del Nord per quota di raccolta differenziata (51,4%). Tra gli altri capoluoghi, Roma raggiunge il 52,3% e Napoli il 50,6%. Sotto il 50% capoluoghi come Catania (47%), Reggio Calabria (42,6%) e Palermo (34,9%). “Uno dei processi più impattanti per l’ambiente è rappresentato dalla gestione dei rifiuti urbani. In Italia quasi due terzi dei rifiuti vengono raccolti in modo differenziato, ma con significative differenze territoriali” – spiega l’Istat – “In generale, nelle Città metropolitane del Nord la quota di raccolta differenziata è maggiore che in quelle meridionali ed è sempre vicina o superiore al target del 65%, con l’eccezione di Genova“.
Crescono circolarità e produttività
Per quanto riguarda l’indice di circolarità, cioè la quota di materiale riciclato reintrodotto nelle produzioni industriali, l’Italia è quarta in Europa con il 18,7%, dietro a Paesi Bassi (27,5%), Belgio (22,2%) e Francia (19,3%). Un dato in costante miglioramento, se si considera che nel 2004 era al 5,8%. Per quanto riguarda invece l’indice di produttività nell’uso di risorse (rapporto tra Pil e consumo di materiale), l’Italia è seconda (4,3 euro per kg) dietro ai Paesi Bassi (5,8 euro per kg).
Italia leader nel riciclo della plastica
A Ecomondo è stato presentato anche un rapporto di Circonomia, a cura di Duccio Bianchi (Ambiente Italia), che stila una classifica dei 27 Paesi Ue sulle performance nell’economia circolare e nella transizione ecologica. L’Italia continua a essere leader in Europa nella capacità di riciclo di materia, soprattutto per quanto riguarda gli imballaggi (nove punti sopra la media Ue) e la plastica (14% in più).
Corepla, nel 2023, ha recuperato oltre 1,25 milioni di tonnellate di imballaggi in plastica e ha avviato al riciclo più di 1,04 milioni di tonnellate di imballaggi, con un risparmio complessivo di materie prime vergini pari a 533.000 tonnellate (l’equivalente di 11 miliardi di flaconi per detersivo in PET da un litro).
Passi in avanti anche sul fronte del riciclo chimico, tecnologia più innovativa rispetto a quello meccanico: nel 2023 la quantità di plastica destinata è stata di 4.209 tonnellate (+145% rispetto al 2022), mentre quella avviata a riciclo come agente riducente secondario nelle acciaierie è stata pari a 38.456 tonnellate.
Tra i 17 diversi indicatori dell’economia circolare, per quanto riguarda la plastica, l’Italia primeggia in 14. Il dato viene diviso anche in macroregioni. È il Centro a fare meglio: se Lazio, Toscana, Marche e Umbria fossero uno Stato a sé, sarebbero primi nella classifica europea, con il Nord al quinto posto e il Sud e le Isole al settimo.