Home Attualità Pnrr, Italia a rischio fallimento e divisioni. Sinkevicius rincara la dose

Pnrr, Italia a rischio fallimento e divisioni. Sinkevicius rincara la dose

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Il commissario Ue all’Ambiente, da Milano: “L’Italia trovi risorse ed eviti ritardi, i fondi ci sono anche per le case green. E non possono essere destinati agli stadi”.

L’Italia rischia di perdere i fondi del Pnrr perché non in grado di spenderli tutti nei tempi e nei modi stabiliti con l’Unione europea. Quella che era un’opportunità unica, rischia ora di trasformarsi in una disperata corsa contro il tempo e di accentuare divisioni non solo tra Nord e Sud, ma anche tra le varie istituzioni. E non potrebbe essere altrimenti, dopo che la Commissione europea ha congelato per un altro mese la terza ‘tranche’ del Pnrr, equivalente a 19 miliardi di euro. Sia per ritardi tecnici, sia per la qualità di alcuni progetti presentati dall’Italia.

Pnrr, il nodo della scadenza al 2026 

Il problema, nella fattispecie, è che molti dei progetti che andrebbero finanziati con i fondi del Pnrr non riusciranno ad essere completati entro il 2026. Una data-chiave, una scadenza che la Commissione europea esige vada rispettata ma che il governo ritiene troppo stringente anche per i tempi tecnici. La Corte di Conti, recentemente, ha messo in evidenza come siano soprattutto i progetti dei Comuni (uno su due) ad essere in ritardo.

Pnrr, le richieste dei Comuni 

Alcuni Comuni, che hanno esigenze di spesa evidentemente maggiori rispetto ad altri, hanno fatto fronte. Il primo è stato quello di Milano, seguito poi anche da Roma. Beppe Sala ha fatto una richiesta esplicita: “Le risorse vengano assegnate ai più virtuosi, a chi le sa investire. Ho una serie di progetti nel cassetto che potrei completare entro il 2026“. Idem Roberto Gualtieri: “Siamo in regola con le gare del Pnrr, i fondi per le amministrazioni inadempienti vengano destinati a noi, abbiamo progetti per l’efficientamento energetico delle scuole“.

Pnrr, Comuni e Regioni divisi

Le parole di Sala non sono andate giù ad altri sindaci. Come Roberto Lagalla, primo cittadino di Palermo: “Il mio amico sindaco di Milano non avrà i soldi non spesi del Pnrr che sono destinati a Palermo, ma la distribuzione delle risorse va fatta secondo i principi di premialità e nel rispetto delle capacità di spesa dimostrate“.
D’accordo con Sala, invece, Dario Nardella e Luigi Brugnaro, sindaci di Firenze e Venezia. Che hanno visto la Commissione europea indicare un diniego di utilizzare i fondi del Pnrr per riqualificare lo stadio Artemio Franchi e il Bosco dello Sport.
Ma non ci sono solo i Comuni. Anche le Regioni, come la Liguria, chiedono una nuova destinazione dei fondi del Pnrr. “Siamo pronti a prendere in carico altri 500 milioni di interventi“, ha spiegato Giovanni Toti. Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, è in disaccordo: “Dare i soldi a chi li sa spendere, come dice Sala, vuol dire lasciare indietro un pezzo di Paese. Sarebbe una secessione“.

Pnrr, il punto di Anci 

Di fronte ai ritardi dei Comuni, dovuti soprattutto a difficoltà di partenza come la mancanza di personale sufficientemente specializzato, il rischio è che le principali accuse vadano proprio alle amministrazioni locali. Antonio Decaro, però, non ci sta. “Ci sono dei problemi, ma i sindaci hanno presentato progetti per 80 miliardi di euro, il doppio di quelli messi a disposizione dal piano e che non si riescono a spendere” – ha spiegato il sindaco di Bari e presidente dell’Anci – “Quei ritardi sono fisiologici e non riguardano solo i Comuni. Non facciamo il solito scaricabarile, dobbiamo giocare di squadra perché un’occasione simile non capiterà più. Abbiamo avuto 209 miliardi di euro perché il Nostro Paese deve recuperare alcuni gap. Se penso a 40 miliardi per i Comuni, parliamo di tremila autobus elettrici, mobilità sostenibile, 26.400 alloggi popolari, 168mila posti di asilo nido“.

Pnrr, le accuse del governo 

Il governo, al momento, cerca di stemperare una tensione inedita per quanto riguarda i fondi del Pnrr. E cerca anche di smarcarsi da eventuali colpe o responsabilità. “A fine giugno, gli obiettivi saranno pienamente rispettati” – ha spiegato Adolfo Urso, ministro delle Imprese e Made in Italy – “Certo, dobbiamo accelerare per recuperare ritardi del passato…“.

Pnrr, Sinkevicius: “Trovate le risorse senza ritardi”

A Milano, intanto, il commissario Ue all’Ambiente, Virginijus Sinkevicius, ha visitato il Bosco Verticale insieme all’ideatore, Stefano Boeri. E ha fatto il punto della situazione.
Nuovi fondi per le case green in Italia? Ci sono già, parliamo di uno dei Paesi che sta ricevendo più soldi. I finanziamenti devono consentire investimenti in alloggi e fare sì che che le persone possano nel tempo andare a ridurre l’importo delle bollette che pagano, vivendo in un ambiente sano, sicuro e sostenibile” – ha spiegato Sinkevicius – “I fondi del Pnrr non possono essere destinati agli stadi, ma ad investimenti proprio per la ripresa e la resilienza. Dovranno creare nuovi posti di lavoro e assicurare una transizione verde e digitale per un’economia sostenibile“.
Non possiamo pensare ogni giorno ad un nuovo fondo, valuteremo le questioni singolarmente. Con il fondo attuale ci sono già difficoltà per investire il denaro erogato. I fondi ci sono e sono disponibili” – ha aggiunto il commissario Ue all’Ambiente – “Una possibile proroga? Ora è difficile fare valutazioni, il governo italiano deve trovare le risorse, soprattutto umane, per attuare il piano nei tempi previsti, senza ritardi“.