Maltempo. Esondazioni, frane, fiumi che rompono gli argini e costruzioni ai limiti della legalità.
L’Italia è ancora nella morsa del maltempo.
Nuova allerta arancione su tre regioni: Veneto, Piemonte e Lazio.
Declassata a “gialla” invece, la criticità in Emilia-Romagna, come in gran parte del resto del Paese, tra cui i settori occidentali del Piemonte, parte di Lombardia, Campania, Sicilia e Sardegna.
In un’Italia che vede 30 vittime del maltempo in una sola settimana, il bilancio più grave arriva dal palermitano, dove è stato dichiarato il lutto cittadino.
A Casteldaccia, in provincia di Palermo infatti, la furia dell’acqua ha cancellato due famiglie.
L’edificio è stato sommerso dall’acqua e dal fango del fiume Milicia.
Nove le persone, compresi due bambini di uno e tre anni, rimaste intrappolate hanno perso la vita.
Il clima sta cambiando, continuano a ripetere gli ambientalisti, i disastri che si abbattono da Nord a Sud continuano a trovare un’Italia impreparata.
Protagonista indiscusso di questi episodi è infatti il dissesto idrogeologico.
L’unica vera opera pubblica necessaria al nostro Paese è la messa in sicurezza dei territori.
Oggi più che mai è necessario un Piano nazionale di adattamento al clima e una normativa che fermi il consumo di suolo.
In partenza per Algeri, dopo una ricognizione della Regione Sicilia martoriata dal maltempo, il premier Giuseppe Conte annuncia che sono stati messi a disposizione per il dissesto idrogeologico un miliardo per interventi di sicurezza del territorio, per proteggere e salvaguardare le vite umane.
Ulteriori 50 milioni verranno messi a disposizione delle Autorità di bacino per regolare i flussi d’acqua.
“Per adesso stiamo vicino alle popolazioni colpite dai disastri nelle ultime ore e monitoriamo l’andamento delle piogge nei prossimi giorni” perchè “l’allerta è ancora in atto” – afferma il vice premier Luigi Di Maio, ricordando che il Governo ha sbloccato le risorse necessarie per mettere a posto il territorio. “Non vogliamo più che si muoia di pioggia in Italia – sottolinea Di Maio – E’ chiaro che per anni è stato fatto molto poco e male, il territorio è stato abbandonato e ora ci sta presentando il conto”.
A questo, dice ancora Di Maio, “si aggiunge il tema dei cambiamenti climatici, su questo come Europa dobbiamo essere impegnati per abbassare le emissioni”.
“Purtroppo quanto accaduto a Palermo rischia di ripetersi se non invertiamo completamente il paradigma della gestione del territorio – afferma il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, spiegando come il governo stia agendo su due fronti: quello emergenziale, perché – dice – bisogna dare delle risposte immediate ai cittadini in difficoltà, e quello strutturale, avviando un piano contro il dissesto idrogeologico che renda il Paese più sicuro”.
“Lo Stato mette a disposizione i fondi e finanzia i progetti – sottolinea Costa – ma chi esercita le attività di progettazione e realizzazione delle opere sono le Regioni con le Province e i Comuni. Tutti devono lavorare insieme come strumenti di una stessa orchestra. Solo cosi il piano avrà efficacia”.
E sulle risorse chiarisce: “In totale sono più di 6 miliardi di euro spendibili su base triennale. Significa 900 milioni ogni tre anni fino ad esaurimento del fondo”.