Cresce l’allarme influenza aviaria in Italia. Bassetti: “Saremo preparati se dovesse arrivare una nuova epidemia?”.
Cresce l’allarme influenza aviaria in Italia. Dopo gli ennesimi focolai del virus H5N1 in due allevamenti intensivi di tacchini vicino a Cremona, in Lombardia, gli scienziati continuano a chiedere misure urgenti per evitare una mattanza. Soltanto negli ultimi sette mesi, negli Stati Uniti d’America, ben 20 i casi della malattia virale negli esseri umani e oltre 300 le mandrie di bovini contagiate. Patologia che, a detta del tracciamento, sta cominciando a infettare le industrie zootecniche della California. “L’Australia ha investito 100 milioni di dollari per affrontare l’influenza aviaria. E in Europa, ma soprattutto in Italia, che cosa stiamo facendo? Saremo preparati se dovesse arrivare una nuova epidemia? È solo questione di tempo“, scrive sui social l’infettivologo e direttore della Clinica Malattie Infettive dell’IRCCS Ospedale “San Martino” di Genova, Matteo Bassetti.
“Negli allevamenti i nuovi virus, che emergono da serbatoi selvatici, possono trovare una “cassa di risonanza” utile a replicarsi per arrivare all’essere umano“, aveva spiegato a Teleambiente il virologo Giacomo Gorini.