Ecco come vivono i conigli negli allevamenti intensivi italiani

Ancora un’inchiesta choc di Compassion in World Farming sugli allevamenti intensivi di conigli dell’Unione Europea. 

Qualcuno ansima a causa delle alte temperature, qualche altro ha profonde ferite sul corpo e qualche altro ancora muore tra atroci sofferenze. Sono i conigli detenuti nelle gabbie degli allevamenti intensivi dell’Unione Europea e pronti ad arrivare sulle nostre tavole come bistecche, cotolette e polpette. A mostrare l’orrore, l’ennesimo, è un’inchiesta di Compassion in World Farming e resa pubblica da End the Cage Age. Inaudite le condizioni dei piccoli ma graziosi mammiferi nelle industrie zootecniche di Italia e Polonia. Un vero e proprio inferno che, oggi più che mai, non può essere tollerato.

Ed ecco perché, in occasione delle nomine dei nuovi commissari della Commissione Europea, l’indagine mostra animali affetti da parassitosi, stipati in spazi angusti o con orecchie rosicchiate da altri esemplari. Inquietanti le barbare pratiche utilizzate per l’inseminazione artificiale dei leporidi. Immagini troppo cruenti per essere mostrate.

Intanto, nel Vecchio Continente, ogni anno, i conigli macellati per scopi alimentari dopo una vita in gabbia sono ben 77 milioni. Pratiche che, seppur legali, non rispettano il benessere animale. Proprio per questo gli ecologisti chiedono lo stop a un sistema considerato agghiacciante, barbaro e crudele.

 

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