È ancora emergenza nazionale in Israele alle prese con l’incendio più grande che abbia mai dovuto affrontare. 155 squadre sono al lavoro per domare le fiamme mentre Hamas avrebbe invitato i palestinesi su telegram a “bruciare tutto ciò che possono”. Nelle ultime ore la situazione è migliorata tanto che sono state riaperte delle strade chiuse per precauzione e alcuni sfollati stanno ritornando nelle proprie abitazioni.
In concomitanza con gli incendi, in Cisgiordania alcuni coloni hanno dato fuoco alle terre dei palestinesi bruciando degli uliveti nella città di Duma. Un palestinese è stato accoltellato nella stessa zona.
Aiuti internazionali sono stati forniti da Italia, Grecia, Croazia e Cipro. L’Unione europea ha infatti comunicato di avere attivato il suo meccanismo di protezione civile inviando i vigli del fuoco di questi Paesi in segno di solidarietà.
We support the fight against devastating fires in Israel.
We have activated our European Civil Protection Mechanism.
Firefighter planes from Greece, Cyprus, Croatia and Italy are on their way to help fight the blaze.
This is EU solidarity in action.
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) May 1, 2025
Intanto sono partite le indagini per appurare le cause degli incendi, non si esclude la pista terroristica. 18 persone sono state fermate con l’accusa di incendio doloso ma solo 3 persone sono state arrestate, altre 15 sarebbero sospettate. Non si tratterebbe degli autori dei primi incendi ma di soggetti che hanno tentato di appiccare ulteriori incendi.
Intanto la situazione a Gaza continua ad essere disperata. A due mesi dal blocco israeliano all’ingresso nella Striscia di aiuti alimentari la fame è diventata insopportabile tanto che si sono registrati saccheggi di negozi e cucine comunitarie. Gli attacchi israeliani di giovedì hanno ucciso 12 palestinesi come riportato dal ministero della Sanità. Come evidenziato dall’Agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite circa 3mila camion con beni di prima necessità attendono di potere entrare a Gaza. Si calcola che le vite di 1 milione di bambini dipendano dalla possibilità di ricevere tali aiuti.
Nearly 3,000 UNRWA trucks with lifesaving supplies are waiting outside #Gaza. But the siege blocking their entry continues.
1️⃣ million children depend on aid, and without it, their lives are in danger.
The crossings must reopen, and the siege must be lifted.… pic.twitter.com/L5nADD2ydH
— UNRWA (@UNRWA) April 30, 2025