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Ok alla caccia alle balene in Islanda fino al 2029

Ok alla caccia alle balene in Islanda fino al 2029

Ok alla caccia alle balene in Islanda fino al 2029. Il Governo: “Una licenza commerciale”. Gli animalisti: “Vergogna”.

Ok alla caccia alle balene in Islanda fino al 2029. A deciderlo è stato il Primo Ministro, Bjarni Benediktsson, dopo la sconfitta alle elezioni parlamentari. Secondo il provvedimento, ogni anno, da giugno a settembre, i bracconieri potranno uccidere fino a 209 balenottere comuni (Balaenoptera physalus) e fino a 217 balenottere minori (Balaenoptera acutorostrata). “Non si tratta di una decisione politica, ma di una licenza commerciale“, ha sottolineato il Capo del Governo.

Eppure, secondo alcuni osservatori, l’adozione del documento potrebbe rappresentare un abuso di potere. Il motivo? Dopo essere stato sconfitto ai seggi in favore della leader dell’Alleanza Socialdemocratica, Kristrún Mjöll Frostadóttir, il volto del Partito dell’Indipendenza, Bjarni Benediktsson, non avrebbe avuto l’autorità per prorogare la caccia alle balene. Proprio per questo gli animalisti già sul piede di guerra hanno chiesto l’intervento della Presidente dell’Islanda, Halla Tómasdóttir.

Fino a oggi, tre i Paesi che hanno autorizzato la caccia alle balene: Giappone, Norvegia e, appunto, Islanda. Qui, a giugno 2023, lo Stato aveva sospeso la strage di innocenti dopo un’indagine sulla tradizione anacronistica, barbara e crudele. Uno stop durato, però, appena due mesi. Da giugno a settembre 2024, la mattanza era ripresa, invece, con lo sterminio di 128 giganti del pianeta Blu.

Un tema che, oggi più che mai, potrebbe essere discusso alla COP16, cioè alla Conferenza delle Parti sulla Convenzione delle Nazioni Unite per la Biodiversità, in programma a Roma, nella sede dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), dal 25 al 27 febbraio 2025. Obiettivo della riapertura dei lavori è, secondo il ministro dell’Ambiente e dello Sviluppo Sostenibile della Colombia e Presidente della COP16, cioè della Conferenza delle Parti sulla Convenzione delle Nazioni Unite per la Biodiversità, Susana Muhamad, il raggiungimento della pace con Madre Terra.