Home Breaking News Iran, concessa la grazia a migliaia di prigionieri: ecco chi sono

Iran, concessa la grazia a migliaia di prigionieri: ecco chi sono

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La decisione dell’ayatollah Khamenei riguarda però solo alcuni degli detenuti in seguito alle proteste degli ultimi mesi. E la repressione torna a calare duramente: arrestata una giornalista.

L’ayatollah Ali Khamenei, guida suprema dell’Iran, ha deciso di concedere la grazia a “migliaia di prigionieri“. Tra loro, ci sono anche alcuni dei detenuti che erano stati arrestati in seguito alle proteste degli ultimi mesi, esplose dopo la morte di Mahsa Amini. Si tratta di una decisione giunta nell’ambito delle celebrazioni dell’anniversario della rivoluzione del 1979.

Chi resta in carcere

Non tutti gli arrestati nelle proteste in Iran, però, sono stati rilasciati con la concessione della grazia. Restano infatti in carcere tutti i detenuti accusati di spionaggio per conto di agenzie straniere, di omicidio, distruzione e incendio doloso di proprietà appartenenti allo Stato.

Arrestata una giornalista

Una grazia molto limitata, quindi. E intanto torna a calare durissima la repressione da parte del regime. Elnaz Mohammadi, giornalista della redazione sociale del quotidiano Ham-Mihan, è infatti stata arrestata e si trova nel carcere di Evin. Lo ha denunciato il marito, Saeed Parsaei. La donna era stata convocata per un colloquio in Procura e qui è stata arrestata. La sua gemella, Elaheh Mohammadi, anche lei giornalista nello stesso quotidiano, è in carcere dal 29 settembre. Era stata accusata di propaganda contro il sistema e collusione contro la sicurezza nazionale per un articolo sul funerale di Mahsa Amini.

La repressione contro la stampa

La repressione colpisce anche altri giornalisti. Hossein Yazdi, che dirige il sito Mobin-24 e il canale di informazione Iran Times, è stato condannato a un anno di carcere e non potrà lasciare il Paese per i due anni successivi. L’uomo era stato arrestato all’inizio di dicembre, nella sua casa a Isfahan, con l’accusa di aver sostenuto le proteste contro il regime.

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