Inquinamento, salute, natura, smog – Tg Ambiente

In questo numero del Tg Ambiente, realizzato in collaborazione con Italpress: 1) Inquinamento e rischi per la salute al centro di un convegno Ail; 2) Allarme WWF, l’intero sistema naturale è in pericolo; 3) L’inquinamento indoor è pericoloso quanto quello esterno; 4) “Ocean cleaner” vince il contest di Acea alla Festa del Cinema di Roma

 

In questo numero del Tg Ambiente, realizzato in collaborazione con Italpress:

1) Inquinamento e rischi per la salute al centro di un convegno Ail: L’inquinamento rappresenta un rischio ormai accertato per la salute, soprattutto in presenza di elevate concentrazioni di inquinanti anche per brevi periodi o l’esposizione a basse concentrazioni per lunghi periodi di tempo. Questo il tema al centro del convegno che si è svolto al Centro Congressi Roma Eventi-Fontana di Trevi, dal titolo “Curare è prendersi cura. Impatto ambientale e rischio sanitario, benessere e stili di vita” organizzato dall’Associazione italiana contro le Leucemie, i Linfomi e il Mieloma (Ail).

2) Allarme WWF, l’intero sistema naturale è in pericolo: L’intero sistema naturale è in pericolo. A lanciare l’allarme è il Living Planet Report (LPR) 2024 del WWF, secondo il quale c’è stato un catastrofico calo del 73% della dimensione media delle popolazioni globali di vertebrati selvatici oggetto di monitoraggio in soli 50 anni (1970-2020). Il calo più forte si registra negli ecosistemi di acqua dolce (-85%), seguiti da quelli terrestri (-69%) e poi marini (-56%). La perdita e il degrado degli habitat, causati principalmente dai nostri sistemi alimentari, rappresentano la minaccia più frequente per le popolazioni di specie selvatiche di tutto il mondo, seguita dallo sfruttamento eccessivo, dalla diffusione delle specie invasive e di patologie. Situazione particolarmente grave in America Latina e nei Caraibi, dove, a causa del cambiamento climatico, si è registrato un impressionante calo medio del 95%. Il calo delle popolazioni di specie selvatiche è un indicatore di allerta precoce del crescente rischio di estinzione e della potenziale perdita di ecosistemi sani. Le nazioni del mondo hanno fissato obiettivi globali ambiziosi per arrestare e invertire la perdita di natura (Framework Globale sulla Biodiversità), limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5°C (Accordo di Parigi) ed eradicare la povertà (Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite). Ma il Living Planet Report avverte che gli impegni nazionali e le azioni sul campo sono ben al di sotto di quanto necessario per raggiungere i nostri obiettivi per il 2030 ed evitare pericolosi punti di non ritorno.

3) L’inquinamento indoor è pericoloso quanto quello esterno: L’inquinamento indoor, ovvero quello tra le mura domestiche, ha effetti sulla salute paragonabili a quelli dell’inquinamento esterno. Lo afferma un recente studio condotto da ENEA e CNR-ISAC, in collaborazione con le università Sapienza di Roma e Milano-Bicocca. Le conseguenze dell’inquinamento indoor hanno effetti principalmente su malattie polmonari, cardiache e tumorali. La ricerca, pubblicata su Environmental Pollution, ha analizzato il particolato fine (PM2.5) e ultrafine (PM0.1) proveniente dal traffico veicolare urbano che, una volta infiltrato in ambienti chiusi, attiva risposte infiammatorie nel tessuto bronchiale umano. I ricercatori hanno utilizzato un innovativo sistema biotecnologico portatile, che gli ha permesso di monitorare la risposta delle cellule polmonari esposte a queste nanoparticelle, rilevando una modifica delle proprietà chimico-fisiche del particolato quando questo si infiltra in spazi chiusi, aumentando la sua tossicità. Le analisi hanno evidenziato che le nanoparticelle ultrafini, in particolare il PM0.1 possono agire come vettori di molecole tossiche all’interno del corpo umano con un impatto significativo sulla salute. Le condizioni meteorologiche esterne, come bassa pressione, vento e piogge, contribuiscono a modificare le proprietà del particolato. Lo rendono più pericoloso, pertanto, quando si infiltra in ambienti chiusi, poiché in media la popolazione urbana trascorre il 97% del tempo in spazi chiusi.

4) “Ocean cleaner” vince il contest di Acea alla Festa del Cinema di Roma: “Ocean cleaner” ha vinto il Premio Speciale Gruppo ACEA per il miglior cortometraggio sul riuso delle risorse idriche, in concorso all’interno del contest “I mille volti dell’acqua”. Girato dal regista Davide Salucci racconta la storia poetica di un piccolo robot che fugge dalla piscina in cui lavora per andare a pulire i grandi oceani.