Un appello affinché venga rispettato l’articolo 9 della Costituzione italiana. Presentata alla Camera la Rete di Mamme da Nord a Sud, unite contro le ingiustizie ambientali: “Vogliamo giustizia per i nostri figli”.
L’appello delle mamme di tutta Italia arriva forte e chiaro alla Camera dei Deputati, dov’è stata presentata nella mattinata di martedì 18 giugno la Rete “Mamme da Nord a Sud”, unite contro le ingiustizie ambientali.
La mission della rete, che riunisce al suo interno gruppi da Taranto a Vicenza, è chiara: far rispettare l’articolo 9 della Costituzione italiana, che affida alle istituzioni la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi.
Tra le associazioni attive dal 2019 – circa una sessantina – anche la rete Mamme NO PFAS del Veneto, che da anni lotta contro l’inquinamento delle falde acquifere causata dagli inquinanti eterni. Quella dei PFAS è una delle emergenze ambientali più gravi in corso nel nostro Paese, certificata da numerosi studi e rilevamenti delle acque che attestano la pericolosità delle sostanze per-e polifluoroalchiliche per ambiente e salute.
“Oggi le mamme da nord a sud si sono trovate alla Camera dei deputati per parlare di tutte le problematiche che toccano l’Italia dal nord al sud: 60 associazioni di donne che combattono per i crimini ambientali commessi nel nostro paese. Non possiamo restare ed essere zone di sacrificio, vogliamo giustizia ambientale per noi, per i nostri figli e per le generazioni future”, ha dichiarato Michela Piccoli, di Mamme No PFAS, a margine dell’iniziativa alla Camera.
Da Nord a Sud dell’Italia contro le ingiustizie ambientali
La Rete denuncia il ricorso a energie nucleari e fossili, l’installazione di impianti industriali inquinanti come inceneritori e cementifici e promuove invece una reale transizione ecologica basata sulle energie rinnovabili.
Il fondamentale appello rivolto ai politici durante la conferenza alla Camera, non riguarda solo il nord Italia colpito dai PFAS, ma anche lo sfruttamento delle risorse petrolifere in Basilicata, le criticità sanitarie nella Terra dei Fuochi in Campania e nella Valle del Sacco nel Lazio. Nonostante l’alto tasso di malattie associate alla presenza di rifiuti tossici, in questi territori non ci sono mai state bonifiche adeguate.
Le mamme quindi, chiedono con forza – ancora una volta – l’avvio di bonifiche a spese degli inquinatori, il divieto di utilizzo di fanghi industriali come fertilizzanti, la prevenzione sanitaria e dei monitoraggi ambientali rigorosi, oltre a quanto già elencato. Inoltre, l’appello della rete include l’adozione di misure concrete contro il cambiamento climatico e la messa al bando dei PFAS.
“Oggi la rete delle mamme da nord a sud si sono riunite alla Camera e hanno portato la loro voce, il loro appello ai politici: io in quanto tale ho recepito il loro appello, è un grido di dolore, ma anche di richiesta di concretezza. Noi abbiamo più 40 siti di interesse nazionale, abbiamo siti di interesse regionale, abbiamo tantissimi territori da bonificare e la bonifica è la cura non è il problema”, ha dichiarato Ilaria Fontana, deputata del Movimento 5 Stelle ed ex sottosegretaria all’Ambiente, a margine della conferenza.