In questo numero del Tg Ambiente, realizzato in collaborazione con Italpress: 1) Anas, certificazione di qualità per tre norme internazionali; 2) Allarme inquinamento vicino agli aeroporti; 3) Nel cuore della Valtellina il primo “Sentiero dei campioni”; 4) L’eolico offshore è un tassello fondamentale per la transizione energetica

 

In questo numero del Tg Ambiente, realizzato in collaborazione con Italpress:

1) Anas, certificazione di qualità per tre norme internazionali: Ambiente, salute e sicurezza stradale. Concluso il percorso con l’ente RINA, Anas ha ottenuto la certificazione di qualità per tre norme internazionali. Inoltre, è stato avviato il percorso per il conseguimento della certificazione PdR 125 sulla parità di genere. La certificazione relativa alla gestione della sicurezza del traffico stradale rappresenta l’impegno di Anas per raggiungere il traguardo della riduzione del 50% delle vittime di incidenti stradali.

2) Allarme inquinamento vicino agli aeroporti: Le città che ospitano aeroporti hanno livelli di inquinamento più elevati. Ad incidere non sono solo le emissioni ma anche le particelle di particolato (fine e ultrafine) emesse dai motori che hanno impatti sia in alta quota che nelle fasi di decollo e atterraggio, impattando direttamente sulla salute dei cittadini che vivono nelle vicinanze. Nonostante l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) avverta da oltre 15 anni della crescente preoccupazione per questo inquinante, non è stata ancora definita la soglia di concentrazione di UFP nell’aria. Un problema che sarebbe possibile arginare, utilizzando carburanti di migliore qualità. Secondo una ricerca di Transport & Environment, un’organizzazione ambientalista indipendente europea, circa 1,6 milioni di cittadini italiani (52 milioni in Europa: il 10% di tutta la popolazione) vivono in un raggio di 20 chilometri dai due aeroporti più trafficati d’Italia: Roma Fiumicino e Milano Malpensa. Secondo lo studio, l’esposizione alle UFP, la componente più piccola del particolato – può essere collegata allo sviluppo di condizioni di salute gravi e a lungo termine, tra cui problemi respiratori, cardiovascolari e complicazioni durante la gravidanza. Lo studio, che ha analizzato i casi segnalati di queste malattie nelle prossimità dell’aeroporto di Amsterdam, ha evidenziato che i cittadini residenti in un raggio di 5 chilometri da un aeroporto respirano aria che contiene, in media, dalle 3.000 alle 10.000 particelle ultrafini per centimetro quadrato emesse dagli aerei. In Italia l’esposizione potrebbe essere associata a 7 mila casi di ipertensione e altrettanti di diabete e più di 200 casi di demenza. Mentre in Europa, l’esposizione alle particelle ultrafini potrebbe essere associata a circa 280 mila casi di ipertensione, 330 mila casi di diabete e 18 mila casi di demenza.

3) Nel cuore della Valtellina il primo “Sentiero dei campioni”: Nasce a Sernio, nel cuore della Valtellina il primo “Sentiero dei Campioni”, il nuovo progetto che, con il contributo di Procter & Gamble, la collaborazione di Carrefour e il supporto tecnico di AzzeroCO2 e Corepla, prevede la progressiva creazione di cinque percorsi immersi nella natura adatti a persone di ogni età, coniugando benessere psico-fisico, sport, sostenibilità ambientale e inclusione sociale.

4) L’eolico offshore è un tassello fondamentale per la transizione energetica: Quando si parla di transizione energetica, spesso si trascura un tassello fondamentale: l’energia eolica che potrebbe fornire un grande contributo alla causa. Attualmente, la produzione eolica compensa in modo molto efficace quella fotovoltaica, sia a livello giornaliero che stagionale. Ma incontra spesso ostacoli vista la natura del territorio e l’orografia del Paese. In Italia infatti, il potenziale eolico a terra non è particolarmente elevato ed è concentrato principalmente nelle regioni del Sud Italia o nelle aree montane. Un potenziale ancora tutto da scoprire e sfruttare è l’eolico offshore. Si tratta di impianti caratterizzati da una elevata produttività: i venti in mare sono tendenzialmente più intensi e costanti di quanto non accada per i venti a terra.
Inoltre, installare impianti eolici in mare mitiga fortemente il problema del consumo di
suolo. Delle potenzialità degli impianti eolici offshore se n’è parlato durante l’evento ‘Energia dal mare: il potenziale nazionale per lo sviluppo sostenibile delle rinnovabili offshore’, organizzato alla Camera dei Deputati. “Con un fatturato da 137 miliardi in crescita la ‘blue economy’ rappresenta un asset strategico per l’Italia – ha sottolineato nel suo intervento il ministro per le Imprese e il Made in Italy Adolfo Urso, annunciando che “il ministero è impegnato a supportare le imprese nella transizione digitale ed ecologica con nuove misure agevolative come Transizione 5.0 e i mini contratti di sviluppo mettendo nel complesso oltre 13 miliardi di euro per tutte le filiere produttive”. “Il mare – ha aggiunto Nello Musumeci, ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare – non è stato sufficientemente sfruttato dal punto di vista sostenibile e la realizzazione presso la Presidenza del Consiglio di una struttura per il mare è il segno della volontà del governo “di credere nelle attività di produzione di energia pulita proveniente dal mare”.