Cresce l’allarme per una possibile pandemia di influenza aviaria nel mondo. La virologa Ilaria Capua: “Potrebbe essere più letale del Coronavirus”.
L’influenza aviaria, se dovesse trasformarsi in una pandemia, potrebbe essere più letale del Coronavirus. A lanciare l’allarme è la virologa Ilaria Capua in un editoriale sul quotidiano “Corriere della Sera”. Il virus H5N1, che ha fatto già salti di specie dagli uccelli ai bovini, sta cominciando a infettare gli esseri umani soprattutto negli Stati Uniti d’America. Qui, tra gli ultimi pazienti contagiati, c’è anche un bambino. “Siamo seduti su una bomba a orologeria“, scrive la dottoressa.
Preoccupante, a detta sua, la scarsa collaborazione della potenza mondiale pronta a essere amministrata ancora una volta da Donald Trump. Il motivo? Gli Stati Uniti d’America avrebbero condiviso poche, o nulle, informazioni scientifiche sui sequenziamenti dell’influenza aviaria riscontrata nelle vacche da latte. Non a caso le industrie zootecniche a stelle e strisce, anziché subire restrizioni sanitarie adeguate per contenere la patologia, stanno continuando a lavorare. È più importante il profitto economico o la salute pubblica? Una domanda che, oggi più che mai, potrebbe essere retorica.
A trasformarsi in pericolosi vettori di contagio, secondo la virologa Ilaria Capua, potrebbero essere gli immigrati illegali assunti come operatori agricoli. Persone che, non potendo andare dal medico a causa della mancanza di un regolare contratto di lavoro, potrebbero contribuire al propagarsi dell’influenza umana o dell’influenza aviaria. “L’incontro fatale tra i due virus potrebbe scatenare una nuova pandemia molto più aggressiva e mortale del Coronavirus“, conclude la divulgatrice scientifica.
Prima o poi ci presenterà il conto.#AvianFlu pic.twitter.com/i7NIyN22ms
— Ilaria Capua (@ilariacapua) November 29, 2024