Scienziati in allarme dopo l’arrivo dell’influenza aviaria in Antartide considerato uno dei territori più isolati del pianeta Terra.
Che i virus, così minuscoli, eppure, così invasivi, riescano a raggiungere perfino le aree più remote del pianeta Terra è cosa nota. Ce lo ha insegnato, nostro malgrado, la pandemia di Covid scoppiata tra febbraio e marzo 2020 e capace di infettare l’intero Globo in poche settimane. A preoccupare oggi – a distanza di quattro anni da mascherine e vaccini – è l’influenza aviaria arrivata in Antartide. A confermare la presenza del virus H5N1 in uno dei territori più isolati del mondo sono stati i ricercatori del Centro de Biología Molecular Severo Ochoa del Consiglio superiore per la ricerca scientifica dipendente dal Ministero della Scienza, dell’Innovazione e dell’Università della Spagna.
Dopo avere analizzato due carcasse di uccelli trovati morti senza apparente motivo, gli scienziati hanno isolato la pericolosa malattia infettiva. Entrambi gli esemplari di skua soliti popolare le regioni artiche e antartiche sono deceduti, dunque, a causa dell’influenza aviaria. Proprio per questo ulteriori animali avvistati moribondi potrebbero avere contratto il virus H5N1. Di certo, gli scienziati – oltre a interrogarsi sull’inaspettato arrivo della patologia nel continente – potrebbero predisporre programmi di prevenzione mirati contro una possibile pandemia di influenza aviaria.
Científicos del @CBMSO_CSIC_UAM del @CSIC, dependiente de @CienciaGob, confirman la presencia por primera vez en la Antártida del virus de la Gripe Aviar Altamente Patogénica. https://t.co/2GYrhqShPn pic.twitter.com/K5dafZjvxB
— Ministerio de Ciencia, Innovación y Universidades (@CienciaGob) February 25, 2024