L’allarme dell’Oms: “I governi adottino misure più severe su cibi malsani, attività di lobbying e pratiche monopolistiche”.
Cibi-ultra processati, tabacco, alcol e combustibili fossili sono i quattro colpevoli della morte di 2,7 milioni di persone all’anno in Europa. È ciò che emerge dalla ricerca pubblicata dall’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che accusa le grandi industrie di ostacolare le politiche pubbliche volte alla prevenzione perché potrebbero danneggiare i loro profitti.
Nel “pionieristico” rapporto dell’Organizzazione, emerge il problema dell’impatto di alcuni settori commerciali sulle malattie non trasmissibili (NCD) in Europa. In particolare, sono quattro le grandi industrie che contribuiscono alla morte di 2,7 persone all’anno nel Vecchio Continente: tabacco, alimenti ultra-processati, combustibili fossili e alcol. Gli sforzi dei governi per contrastare e prevenire malattie mortali come cancro, problemi cardiaci e diabete, sono ostacolati dal marketing “ingannevole” delle industrie.
Per Hans Kluge, direttore OMS area Europa (che comprende 53 Paesi fino in Asia Centrale), queste industrie “uccidono almeno 7.000 persone ogni giorno nella nostra regione”.
Oms: “Tabacco, alcol, cibi ultra processati e combustibili fossili responsabili del 25% dei decessi in Europa”
Secondo i dati dell’OMS, il tabacco è responsabile della morte di oltre 1 milione di persone ogni anno, mentre all’alcol vengono attribuiti oltre 400.000 decessi.
Si attestano poco sotto i 400.000 invece, i decessi legati al consumo di cibi ultra-processati, ovvero diete ricche di sodio, di grassi saturi e bevande zuccherate. Anche i dati legati alle emissioni fossili sono allarmanti: in questo caso i decessi superano il mezzo milione all’anno (578.908). E stiamo parlando della sola regione europea.
Complessivamente, i dati (del 2021) stimati dall’OMS parlano di un 25% di morti causate da quattro macro categorie di prodotti fortemente legati anche allo sviluppo economico degli ultimi decenni che ha portato ad un cambiamento – coadiuvato da tattiche ingannevoli di marketing – nelle abitudini e nei consumi della popolazione.
Questi settori industriali, negli anni si sono concentrati in un piccolo numero di multinazionali, il che ha consentito loro di “esercitare un potere significativo sui contesti politici e legali in cui operano e di ostacolare le normative di interesse pubblico che potrebbero incidere sui loro margini di profitto”, spiega il rapporto.
“Le persone devono avere la precedenza rispetto al profitto, sempre”, sottolinea Kluge. L’Oms ha dunque esortato i Paesi a reagire per proteggere la salute pubblica, applicando norme più severe sulla commercializzazione di prodotti non salutari, pratiche monopolistiche e attività di lobbying. Implementando queste strategie, l’Europa potrebbe accelerare i progressi verso gli obiettivi globali di malattie non trasmissibili e gli obiettivi di sviluppo sostenibile entro il 2030.