Home Agricoltura Indicazioni Geografiche, 9.450 prodotti tra tradizione e sostenibilità

Indicazioni Geografiche, 9.450 prodotti tra tradizione e sostenibilità

Indicazioni Geografiche, 9.450 prodotti tra tradizione e sostenibilità

350 esperti provenienti da 52 Paesi si sono dati appuntamento alla FAO fino al 21 febbraio per partecipare alla conferenza internazionale sulle Indicazioni Geografiche (IG).

A livello mondiale sono 9.450 i prodotti che vantano l’Indicazione Geografica; dal nostro Parmigiano Reggiano al Madd de Casamance, primo prodotto IG senegalese. Produttori, stakeholder e rappresentanti istituzionali si confrontano per “approfondire ed esplorare il ruolo delle Indicazioni Geografiche nella valorizzazione dei prodotti locali, con un focus su sostenibilità, innovazione e cooperazione internazionale.”

Le Indicazioni Geografiche sono uno strumento utile a preservare coltivazioni tradizionali di territori specifici, valorizzando la sostenibilità di metodi di coltura tradizionali. In questo modo il prodotto diventa una risorsa economica e può resistere alle leggi di mercato che premiano l’omologazione.

La FAO da tempo ritiene fondamentale la conservazione di colture che rafforzino la biodiversità e consentano lo sviluppo delle comunità rurali in tutto il mondo.

Un focus verrà dedicato alla cooperazione internazionale che in campo agricolo apre delle grandi prospettive di collaborazione e scambio di conoscenza tra Paesi di diverse zone geografiche.
Un altro vantaggio delle IG è la capacità attrattiva per i giovani, come dichiarato in apertura della conferenza dal Direttore Generale della FAO, QU Dongyu:“Lo sviluppo delle Indicazioni Geografiche rappresenta un’opportunità concreta per i giovani che desiderano rimanere nei propri territori e contribuire alla loro crescita”.

Sulle IG come strumento per valorizzare i prodotti e le filiere, che in Italia vantano 300 consorzi e 800mila lavoratori, punta molto anche il MasaF, il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida ha affermato in conferenza: “L’Italia ha un modello: le Indicazioni Geografiche, riferimento fondamentale per valorizzare un territorio, una cultura e una storia che si riflettono nella realizzazione di prodotti unici e competitivi sui mercati. Rappresentano la sintesi tra tradizione, sicurezza alimentare, sviluppo tecnologico e ricerca, elementi che nel tempo si sono intrecciati, permettendoci di vantare un numero straordinario di prodotti a Indicazione geografica, inimitabili e non replicabili”.