India e Cina tra transizione energetica e aumento di utilizzo del carbone

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Se la Cina ha annunciato che nel 2024 la produzione di energia da rinnovabile supererà quella da carbone, l’India si appresta ad aumentare la capacità installata da carbone

India e Cina, i due giganti asiatici – le cui economie e popolazioni continuano a crescere inesorabilmente – sono da tempo al centro del dibattito internazionale sulla lotta ai cambiamenti climatici. Perché i due big continuano ad utilizzare una quantità enorme di carbone per produrre elettricità.

Il carbone è, tra i combustibili fossili, quello peggiore in termini di emissioni climalteranti. La transizione energetica necessaria a evitare il peggioramento dei cambiamenti climatici, dunque, non può farsi senza uno sforzo potente da parte di India e Cina.

Ma dai due giganti purtroppo per ogni buona notizia sul fronte energetico ne arriva sempre anche una cattiva. La buona notizia degli ultimi giorni è che la Cina ha annunciato che nell’anno in corso la quantità di elettricità prodotta nel Paese grazie all’utilizzo di energia rinnovabile sarà del 40% del totale, e quindi superiore a quella prodotta da carbone che rappresenterà solo (si fa per dire) il 37%. Un sorpasso storico sostenuto soprattutto grazie al boom del fotovoltaico su cui il gigante cinese ha investito tantissimo negli ultimi anni.

Ma, dicevamo, per ogni buona notizia dal tandem Cina-India ne arriva inesorabilmente una cattiva. L’India, infatti, intende aggiungere nell’anno in corso 13,9 GW di capacità installata di carbone. Un balzo quattro volte maggiore rispetto alla media degli ultimi 5 anni.

Un problema non da poco considerando la vastità dell’economia indiana e soprattutto tenendo conto che oggi il carbone in India occupa già il 70% del mix elettrico.

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