L’Aiea smentisce alcune tesi accusatorie di Russia e Ucraina e spiega: “La sicurezza nucleare non è stata compromessa”.
Zaporizhzhia, arrivano diverse rassicurazioni dopo che un incendio ha interessato la torre di raffreddamento della centrale nucleare più grande d’Europa, in territorio ucraino. L’impianto è occupato dalla Russia dai primi mesi dopo l’inizio del conflitto. Mentre le due nazioni in guerra si accusano a vicenda per l’incendio divampato domenica ad una torre di raffreddamento (ora non in funzione), la rassicurazione maggiore arriva dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), i cui ispettori hanno visitato la centrale dopo che l’incendio è stato domato a fatica.
Le accuse dell’Ucraina
Il primo a lanciare l’allarme sull’incendio a Zaporizhzhia era stato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che aveva subito accusato la Russia: “Gli occupanti hanno appiccato il fuoco sul sito della centrale nucleare. Attualmente, i livelli di radiazioni sono nella norma. Finché i terroristi russi manterranno il controllo sulla centrale nucleare, la situazione non è e non può essere considerata normale. La Russia usa la centrale nucleare di Zaporizhzhia solo per ricattare l’Ucraina, l’Europa e il mondo. Ora aspettiamo che il mondo e l’Aiea reagisca“.
Secondo Jeven Jevtuschenko, capo dell’amministrazione militare ucraina di Nikopol, “fonti non ufficiali riferiscono che i russi hanno dato fuoco a un gran numero di pneumatici sul tetto della centrale. Potrebbe essere una provocazione o un tentativo di provocare il panico negli insediamenti dall’altra parte della diga“.
Le accuse della Russia
La Russia, invece, ha accusato l’Ucraina di aver bombardato la centrale utilizzando dei droni. “Kiev ha bombardato la città di Energodar, causando un incendio in un componente del sistema di raffreddamento della centrale di Zaporizhzhia. La situazione è sotto controllo e i livelli di radiazioni sono nella norma“, ha spiegato Yevgeny Balitsky, governatore locale imposto da Mosca. Una tesi confermata anche da Yevgeniya Yashina, direttrice delle comunicazioni della centrale nucleare. Mentre Maria Zakharova, portavoce del Ministero russo degli Esteri, ha rincarato la dose: “Kiev continua a sottoporre tutto il continente europeo al terrore nucleare“.
Ispettori Aiea a Zaporizhzhia
Se nelle ore successive all’incendio Russia e Ucraina si sono occupate principalmente di lanciarsi reciproche accuse, e solo marginalmente a rassicurare sulle conseguenze dell’incendio, per avere un quadro preciso della situazione è intervenuta ancora una volta l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea). Alcuni ispettori stanno visitando in queste ore la centrale di Zaporizhzhia, ma già nelle scorse ore l’Agenzia aveva spiegato: “Dopo alcune esplosioni multiple, i nostri esperti hanno assistito a un forte fumo scuro proveniente dell’area settentrionale. Non è stato segnalato alcun impatto sulla sicurezza nucleare“.
L’Aiea: “Cause dell’incendio poco chiare”
Nonostante il sopralluogo dei tecnici, l’Aiea ha fatto sapere di non essere in grado di trarre conclusioni definitive sulle cause dell’incendio. Tuttavia, gli ispettori hanno smentito alcune delle tesi con cui Russia e Ucraina si erano accusate a vicenda subito dopo l’incendio. “È improbabile che il rogo sia partito dalla base della torre di raffreddamento e non sono stati rinvenuti resti di droni o di pneumatici durante il sopralluogo” – spiega l’Aiea – “I nostri esperti hanno richiesto di valutare immediatamente l’impatto dell’incendio e hanno avuto accesso all’area unedì mattina. Durante la visita alla torre di raffreddamento è stato stabilito che il danno era molto probablmente concentrato all’interno, con aree bruciate nelle apparecchiature più in alto“.
Grossi (Aiea): “Sicurezza nucleare non compromessa”
Rafael Grossi, direttore generale dell’Aiea, ha poi precisato: “Per motivi di sicurezza non è stato consentito l’accesso a due luoghi specifici interessati dall’incendio, un ulteriore sopralluogo verrà richiesto nelle prossime ore“.
“La sicurezza nucleare dell’impianto non è stata compromessa, poiché le torri di raffreddamento non sono attualmente in funzione in quanto i reattori sono tutti in stato di spegnimento a freddo” – fanno sapere dall’Aiea – “Nell’area delle torri, che si trova a circa 1,5 km dai reattori della centrale, non è presente materiale radioattivo“.
I rischi di Zaporizhzhia
La centrale nucleare di Zaporizhzhia, con i suoi sei reattori ad acqua pressurizzata e una capacità elettrica lorda di 1.000 MW ciascuno, è la più grande presente nel continente europeo. Costruita tra il 1984 e il 1985, si trova sulla riva sinistra del Dnepr, nei pressi della città di Energodar.
Di per sé, la centrale nucleare non presenta un pericolo, come aveva spiegato a TeleAmbiente anche il professor Marco Ricotti, docente di Impianti nucleari al Politecnico di Milano. Tuttavia, con l’occupazione russa e i continui combattimenti nei dintorni, per motivi precauzionali i reattori erano stati spenti già nel 2022. Per lungo tempo, però, sono rimasti attivi quegli impianti che devono garantire il continuo raffreddamento dei reattori.