Ricoverati al Sant’Eugenio, dove i medici hanno spiegato: “Sono gravemente ustionati, si trovano in prognosi riservata e non sono fuori pericolo. Due di loro, i più gravi, saranno operati”.
Sono gravissime le condizioni dei quattro soccorritori, un caposquadra dei vigili del fuoco e tre operatori della Protezione Civile, rimasti ustionati nel tentativo di domare il maxi incendio divampato a Roma, in zona Torre Spaccata, nel pomeriggio di mercoledì 22 agosto. Lo confermano i medici del Centro grandi ustionati dell’ospedale Sant’Eugenio, dove i quattro soccorritori sono ricoverati: rischiano ancora la vita e per i due più gravi, un vigile del fuoco 52enne e un 33enne, che hanno ustioni sul 54 e sul 31% del corpo, la prossima settimana è previsto un intervento chirurgico con pelle da donatori.
Gli altri due ricoverati sono due operatori della Protezione civile, una donna di 38 anni e un uomo di 29. Come se non bastasse, tre dei quattro ricoverati sono stati anche intubati poiché hanno riportato lesioni alle vie respiratorie a causa delle inalazioni. Solo in un secondo momento, i medici hanno avviato un’analisi dettagliata della gravità delle ustioni.
Il maxi incendio è divampato nel noto ‘pratone‘ che delimita il quartiere di Torre Spaccata con quello di Cinecittà: le fiamme, alimentate dal vento, hanno bruciato rapidamente una grande quantità di vegetazione, finendo per avvolgere e distruggere anche un mezzo della Protezione Civile, accanto al quale si trovavano i quattro operatori rimasti feriti. Ci sono volute diverse ore per fronteggiare il rogo, un intervento rallentato anche dal drammatico imprevisto dei quattro soccorritori, portati in codice rosso al Sant’Eugenio.
Un’enorme colonna di fumo nero, per tutto il pomeriggio, era ben visibile anche a diversi chilometri di distanza. Dopo la prima fase emergenziale, mentre resta alta l’apprensione per i quattro soccorritori gravemente ustionati, c’è da fare luce sulle cause dell’incendio, molto probabilmente di origine dolosa. La Procura di Roma è pronta ad aprire un’indagine ma attende le informative di vigili del fuoco e forze dell’ordine intervenute a Torre Spaccata.
Ancora una volta, la Capitale, in quest’estate torrida, si ritrova a fare i conti con le conseguenze di enormi incendi, che non solo devastano il paesaggio e la biodiversità, ma mettono a rischio la vita e la salute, direttamente e indirettamente, degli operatori del soccorso e dei cittadini. Tra quelli più devastanti delle ultime settimane, in ordine cronologico, quello di Ponte Mammolo, quello di Monte Mario, quello della Pisana e ora anche il pratone di Torre Spaccata. Dove il prezzo da pagare rischia di essere quello di quattro vite umane, operatori impegnati in prima linea a fronteggiare emergenze sempre più gravose.