
Sono crollati dopo un lungo interrogatorio i ragazzini che hanno appiccato l’incendio che il 20 settembre ha devastato il monte Saretto a Sarno. Sarebbe stata una bravata, ma non è la prima volta che i due “giocavano” ad appiccare incendi
Per molte ore il fronte di fuoco sul monte Saretto ha tenuto col fiato sospeso la popolazione di Sarno (Salerno). Ora la paura è passata ed è tempo di lasciare spazio alle indagini: è stato aperto un fascicolo da parte della Procura di Nocera Inferiore.”Si tratta sicuramente di un incendio doloso”, confermano dal comune. Decisive le immagini riprese da alcune telecamere. Circa 200 gli sfollati che poi sono rientrati nelle proprie case, mentre lunedì riprenderanno regolarmente le attività scolastiche in tutti i plessi di ordine e grado.
Il sindaco ha chiesto l’intervento dell’Esercito per pattugliare le zone pedemontane in questo periodo e presenterà un esposto alla Procura della Repubblica per chiedere lo stato di calamità naturale in quanto il 90% della pineta è andata distrutta.
Incendi in Siberia, Nicolai Lilin: “Non è ancora finita”
I sospetti degli inquirenti hanno in mattinata poi trovato conferma: i responsabili dell’incendio a Sarno sono due ragazzini, minorenni, che avrebbero appiccato il rogo “per gioco”, ma poi lo “scherzo” è diventato qualcosa che non sono riusciti a controllare.
I colpevoli della distruzione del monte Saretto sono due minorenni, di 16 e 17 anni, appartenenti a due famiglie molto note in città, e con alle spalle storie personali estremamente complicate.Il 16enne è stato indicato come l’autore materiale del rogo, appiccato con la complicità dell’altro ragazzo, ma non era loro intenzione fare del male, era solo “un gioco”, hanno raccontato agli inquirenti.
Anche l’Italia brucia. Incendi triplicati rispetto al 2018
È stato proprio il 16enni a crollare davanti alle domande degli investigatori,sostenuto dagli assistenti sociali. Ora è indagato per incendio doloso insieme al 17enne, ma resta da chiarire la posizione di altri tre ragazzi maggiorenni.
I giovani indagati sono ragazzi già da tempo seguiti dai servizi sociali e dalle forze dell’ordine, poiché responsabili di episodi di bullismo verso alcuni coetanei, e anche di una serie di atti vandalici.
Dopo l’incendio, pare che ci sia stato un fitto scambio di messaggi su Whatsapp, ma ad incastrarli sarebbero stati, oltre ai video delle telecamere di sorveglianza, la testimonianza di due testimoni oculari.
In casa dei ragazzi, inoltre, sarebbero stati ritrovati alcuni abiti con ancora i segni evidenti dell’incendio.
Incendi, anche l’Australia brucia. La lotta contro il tempo per salvare i koala
Il vasto incendio è divampato, nel tardo pomeriggio di venerdì, nei pressi di una chiesetta rupestre abbandonata alle pendici della collina del Saretto. Il rogo si è allargato in breve tempo a ventaglio verso est e verso ovest distruggendo un bosco che, per ricostituirsi, avrà bisogno di almeno 40 anni.