Il clima resta secco e le raffiche di vento hanno ripreso intensità. La pioggia arriverà solo nel weekend e l’emergenza rischia di diffondersi anche nelle Contee vicine, come Ventura e San Diego.
Resta critica la situazione degli incendi che hanno colpito la Contea di Los Angeles. Per il secondo giorno consecutivo, infatti, sono tornate le condizioni più favorevoli per la propagazione del fronte del fuoco, e cioè un clima molto secco e raffiche di vento che hanno ripreso notevolmente di intensità, raggiungendo picchi di 115 km/h sulle coste e di 160 km/h nelle aree interne. E questo fa preoccupare le autorità locali, anche perché queste condizioni sono generalmente diffuse in tutta la California meridionale, tanto che nelle scorse ore due piccoli incendi sono divampati anche nella Contea di San Diego, bruciando almeno 20 ettari di terreno e costringendo anche alcuni residenti ad evacuazioni forzate a scopo precauzionale.
Incendi: LA, Ventura e San Diego in allerta
Karen Bass, sindaca di Los Angeles, ha dichiarato che la città è pronta ad affrontare nuovi roghi, a due settimane dall’inizio degli incendi principali che hanno devastato l’intera Contea e che non sono ancora stati contenuti del tutto. I vigili del fuoco continuano a lavorare senza sosta, ma di fronte alla ripresa della forza dei venti i loro sforzi rischiano di essere nuovamente vanificati. Molto dipenderà dall’evoluzione delle condizioni meteo, ma al momento c’è grande preoccupazione per tre diverse Contee: oltre a Los Angeles, anche San Diego e Ventura, dal momento che i venti di Santa Ana sono di nuovo molto potenti e l’umidità è scesa ancora.
Nuovi incendi, Trump arriva venerdì
Come se non bastasse, oltre alla necessità di contenere i roghi divampati due settimane fa, non mancano casi di incendi dolosi, appiccati deliberatamente da alcuni residenti. Ci sono stati nuovi arresti di persone sospettate nelle ultime ore, come fa sapere la polizia di Los Angeles. Ad Altadena, teatro del devastante Eaton Fire, c’è stata anche la visita di Kamala Harris: l’ormai ex vicepresidente statunitense, dopo aver presenziato all’insediamento di Donald Trump, insieme al marito è arrivata sul posto per incontrare volontari, soccorritori e residenti coinvolti dagli incendi. Trump arriverà a Los Angeles solo venerdì, ma l’attesa è grande da parte di tutti, a cominciare dal governatore Gavin Newsom che ha spiegato che non è il tempo delle polemiche, ma di un rinnovato coordinamento tra governo federale e Stato della California.
La situazione degli incendi più distruttivi
Proprio nel weekend è attesa qualche pioggia, ma nella giornata di giovedì si attendono venti ancora più forti di quelli delle ultime ore. Al momento, restano gli appelli delle autorità ai residenti, a cui viene chiesto non solo di essere pronti a nuove, possibili evacuazioni, ma anche di non sfalciare l’erba nei loro giardini e di non accendere fuochi che potrebbero non essere controllati.
La bassa umidità e la vegetazione sempre più secca, insieme ai forti venti di Santa Ana, sono stati la formula che ha reso così devastanti gli incendi e che difficilmente muterà positivamente nei prossimi giorni. I roghi più distruttivi, quello di Palisades e quello di Eaton, al momento sono contenuti rispettivamente per il 61% e per l’87% ma non sono escluse nuove evacuazioni dei residenti, anche ora che alcuni di loro avevano potuto far ritorno a casa. Los Angeles e gli altri centri circostanti restano di fatto zone rosse, con tanto di checkpoint all’ingresso, in cui possono accedere tassativamente solo i residenti che si sono visti allentare gli ordini di evacuazione.
Dall’allerta incendi a quella sulla salute
Intanto, per evitare di ripetere gli stessi errori commessi nei giorni scorsi, tutte le autorità locali hanno potenziato ogni sistema anticendio, predisponendo anche uomini e mezzi in zone cruciali dove i roghi potrebbero causare nuove devastazioni. Non sembra completamente risolta la situazione della carenza idrica in tutta la Contea di Los Angeles, ma le risorse sono indubbiamente maggiori rispetto ai primi giorni dell’emergenza. Ciò che preoccupa adesso, e anche nel medio termine, è l’impatto degli incendi sulla salute dei cittadini: il fuoco ha bruciato parecchi materiali capaci di emettere nell’aria sostanze inquinanti, alcune delle quali classificate come cancerogeni certi.