Troppi devastanti roghi in tutto il Paese, dalla macchia mediterranea ai capannoni industriali. Disposta l’autopsia sui corpi di Nicola Lasalata e Giuseppe Martino, solo dopo saranno possibili i funerali.
Tanti, troppi, devastanti incendi nelle ultime ore in tutta Italia, e soprattutto nel Centro-Sud dove la siccità e il vento favoriscono la proliferazione dei roghi. Non c’è solo la preoccupazione per l’impatto ambientale, ma anche e soprattutto il dolore per la tragedia dei due vigili del fuoco morti a Nova Siri (Matera) nel tentativo di spegnere un gigantesco incendio.
Oltre mille gli interventi dei vigili del fuoco nelle ultime 48 ore in tutta la provincia di Roma, ma dal punto di vista ambientale preoccupano soprattutto le conseguenze dell’incendio divampato mercoledì 17 luglio tra le zone di Casal Lumbroso e Massimina. Le fiamme, oltre a divorare diversi ettari di terreno, hanno raggiunto anche una fabbrica ed è stato necessario far evacuare alcuni residenti. La Protezione Civile ha subito invitato i cittadini a tenere chiuse le finestre e a non accendere i condizionatori, nonostante la settimana più calda dell’anno. Arpa Lazio ha subito attivato il monitoraggio della qualità dell’aria con centraline mobili, ma finora sono disponibili i risultati solo per quanto riguarda le diossine: la concentrazione nell’aria non è trascurabile ma rientra nei limiti d’allerta stabiliti dall’Oms. Si attendono nelle prossime ore i dati per quanto riguarda i policlorobifenili e gli idrocarburi policicli aromatici.
Sempre Arpa Lazio è alle prese con il monitoraggio della qualità dell’aria dopo un incendio divampato a Osteria Nuova (Rieti) nel capannone di una ditta che produce materiali per l’edilizia. L’edificio è rimasto seriamente danneggiato, impedendo anche di effettuare sopralluoghi approfonditi dopo l’intervento dei vigili del fuoco. Si teme per le sostanze emesse dall’incendio e c’è grande apprensione e attesa tra gli abitanti per l’esito delle analisi di Arpa Lazio.
Un altro preoccupante incendio è divampato invece in Friuli Venezia-Giulia. Ad Azzano Decimo (Pordenone), due giorni fa è andato a fuoco il capannone industriale di un’azienda che produce surgelati. Le fiamme sono state domate dai vigili del fuoco con un ingente dispiegamento di uomini e mezzi, ma si attendono ora i dati sulla qualità dell’aria. Analoga vicenda è accaduta in Toscana, a Piombino, nella frazione di Vignale, dove però ad andare a fuoco sono stati diversi materiali e si teme che tra questi ce ne fossero anche in amianto.
Sotto stretta osservazione anche la situazione a Napoli, nel quartiere Ponticelli, dove un incendio partito da un’azienda di autotrasporti lo scorso mercoledì si era esteso alle aree circostanti. Arpa Campania ha subito rilevato la qualità dell’aria, riscontrando valori non trascurabili dei principali inquinanti, ma tutti sotto la soglia d’allarme. Il campionamento però va avanti, per scongiurare il pericolo per l’ambiente e per la salute dei cittadini anche nei giorni successivi.
In questa stagione caratterizzata da incendi fuori controllo, tuttavia, la notizia più drammatica riguarda quanto accaduto a Nova Siri. Due vigili del fuoco 45enni, Nicola Lasalata e Giuseppe Martino, sono morti mercoledì scorso nel tentativo di fronteggiare un devastante incendio di vegetazione e salvare alcuni residenti. Il giorno dopo, in tutti i comandi dei vigili del fuoco, è stato osservato un minuto di silenzio, mentre nel giorno dei funerali a Matera ci sarà il lutto cittadino. Occorre però attendere alcuni giorni, dal momento che sui corpi dei due vigili del fuoco è stata disposta l’autopsia, mentre proseguono le indagini per ricostruire la dinamica dell’accaduto e le origini del rogo.