La struttura interamente pubblica sarà costruita a Sesto San Giovanni e sarà in grado di produrre 11.120 MWh all’anno di energia elettrica e 242 metri cubi all’ora di biometano
Si chiamerà ZeroC e sarà in grado di trasformare i fanghi di depurazione e la Forsu (frazione organica del rifiuto solido urbano) in energia pulita e biometano.
Si tratta del primo impianto in Italia (e il secondo in Europa dopo quello di Zurigo) di questo tipo.
ZeroC è una società totalmente pubblica che vede come soci il Gruppo Cap – gestore del servizio idrico integrato nella Città metropolitana di Milano – e i comuni di Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Cormano, Pioltello, Segrate e Sesto San Giovanni, dove la biopiattaforma verrà costruita.
La creazione della nuova bioraffineria costerà 50 milioni di euro e verrà costruita lì dove al momento si trova il vecchio termovalorizzatore di Sesto San Giovanni.
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La novità di questo tipo di impianto rispetto ad altri già presenti anche in Italia è che questo userà la digestione anaerobica dei rifiuti organici per produrre biometano.
Si tratta di un processo bio-chimico che avviene in assenza di ossigeno e che porta alla trasformazione della sostanza organica in biogas e in una sorta di fertilizzante che si chiama digestato (che viene trasformato poi in metano).
Per quanto riguarda le tempistiche per la realizzazione e l’entrata in funzione della nuova biopiattaforma, la prima linea, quella dedicata alla Forsu, entrerà in funzione nell‘autunno del 2022, la seconda per i fanghi nella primavera del 2023.
A regime essa produrrà oltre 11.120 MWh all‘anno di energia elettrica (dalla termovalorizzazione dei fanghi) e 242 metri cubi all‘ora di biometano.
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