Ilva. Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa risponde alla proposta avanzata dai genitori tarantini di istituire il 25 febbraio come giornata delle vittime da inquinamento ambientale, dopo la “Fiaccolata per i nostri Angeli” alla quale hanno partecipato migliaia di persone. Il sindaco di Taranto intanto ha chiuso due scuole per il troppo inquinamento.
“Sostengo con convinzione la proposta di istituire la Giornata nazionale delle vittime dell’inquinamento ambientale il 25 febbraio. Sono tante, purtroppo, le vittime, non solo i morti o gli ammalati ma anche i familiari e chi vive nei territori italiani inquinati, come ho avuto modo di constatare quando indagavo nella Terra dei fuochi” – l’annuncio del ministro dell’Ambiente Sergio Costa – “Spetterà al Parlamento approvare la proposta di legge sulla Giornata. Mi sembra importante non dimenticare e crescere come Stato, facendo rete e individuando una giornata di formazione. Il diritto al lavoro deve andare di pari passo con la tutela della salute e dell’ambiente“.
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Il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci ha intanto chiuso due scuole del rione Tamburi e vietato lo svolgimento di attività che comportino il contatto dermico con il terreno, o l’inalazione di polveri provenienti dallo stesso, nell’area della Salina grande, totalmente ricadente in zona Sin di Taranto, dopo il rilevamento di concentrazioni extra soglia di arsenico, berillio, CH>12 (idrocarburi), stagno, tallio, vanadio e cobalto. Sospese le lezioni invece negli istituti Deledda e De Carolis, disponendo così il trasferimento di 708 studenti, docenti e personale.
Intanto gli ambientalisti lanciano l’allarme diossina e annunciano un esposto in Procura: a far scattare l’allarme il coordinatore esecutivo nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, e il consigliere comunale tarantino, Vincenzo Fornaro che era il proprietario di oltre 600 capi abbattuti nel 2009 . I due riportano i dati dell’Arpa Puglia rilevati dalle centraline sparse per Taranto. In particolare, quella nella Masseria del Carmine, dicono i due ambientalisti, “ha registrato un aumento del 916 per cento rispetto al 2017”. Esattamente come 10 anni fa quando i livelli di contaminazione furono così alti e drammatici che fu deciso l’abbattimento di oltre 1.120 capi di bestiame fra ovini e caprini. La situazione non è migliore nella zona Tamburi/Orsini dove si è registrato un valore di 5,5 picogrammi per metro quadro: “In altri paesi europei come Francia e Germania – puntualizzano Bonelli e Fornaro – i valori limiti sono pari a 5 e 4 picogrammi”.
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Di fronte a questa situazione hanno annunciato che presenteranno un esposto all’autorità giudiziaria “perché a questo punto sarà inevitabile aprire una nuova inchiesta ‘Ambiente svenduto 2’, perché l’inquinamento a Taranto non è mai cessato e la situazione ambientale è peggiorata con il famoso addendum di Arcelor Mittal“. Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha chiesto all’Ispra di compiere accertamenti sui valori di diossina a Taranto.
A Taranto in prefettura è stato convocato per mercoledì 6 marzo previsto un tavolo con prefetto, Ispra, Arpa Puglia, Commissario straordinario per le bonifiche e sindaco di Taranto.