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Ex Ilva, processo Ambiente svenduto: chiuso il dibattimento, la sentenza tra 10 giorni

Ex Ilva, si è chiuso il dibattimento del processo Ambiente svenduto. Inizia così la camera di consiglio, con la sentenza attesa tra una decina di giorni.

Si è chiuso ieri sera, intorno alle 23, il dibattimento del processo Ambiente svenduto relativo al reato di disastro ambientale causato dall’ex Ilva di Taranto. I giudici della Corte d’Assise, dopo una lunga udienza dedicata alle repliche della difesa, si sono ritirati in camera di consiglio. Il verdetto è atteso tra una decina di giorni.

Ex Ilva, processo “Ambiente svenduto”: ultime udienze in corso

I pm hanno chiesto 35 condanne e il non doversi a procedere per prescrizione per altri nove imputati, oltre a sanzioni pecuniarie e misure interdittive per le società Ilva, Riva Fire e Riva Forni Elettrici. Sempre ieri, Stefania D’Errico, presidente della Corte d’Assise, ha ammesso la documentazione presentata nelle ultime udienze da accusa e difesa. La decisione sulla questione di costituzionalità sul reato di disastro innominato, sollevata dall’avvocato di Fabio Riva, Luca Perrone, viene così rinviata alla camera di consiglio.

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In attesa della sentenza, che arriverà quindi a fine mese, i giudici della Corte d’Assise di Taranto alloggeranno nelle Scuole sottufficiali della Marina Militare a San Vito. Intanto, l’Usb di Taranto ha confermato per domani lo sciopero dei lavoratori diretti dello stabilimento Acciaiere d’Italia, per protestare contro il licenziamento di un operaio a causa di un incidente avvenuto lo scorso 5 aprile. “Si continua a lavorare in condizioni di sicurezza precarie e le colpe della mancata manutenzione vengono addossate sui lavoratori”, spiega l’Unione sindacale di base.