
Ilva. Al termine di un lunga trattativa al Ministero dello Sviluppo Economico, l’accordo sull’Ilva è stato raggiunto.
Governo, sindacati e AmInvestco, la cordata guidata da Arcelor Mittal che ha vinto la gara per acquisire il gruppo siderurgico, hanno trovato un’intesa.
Ora l’accordo dovrà passare al vaglio dei lavoratori, che hanno subito revocata la giornata di sciopero indetta per il prossimo 11 settembre.
Vediamo nel dettaglio l’accordo:
–10.700 ASSUNTI SUBITO, 8.200 A TARANTO: rispetto all’accordo con il precedente governo, che i sindacati non avevano firmato, in questa nuova stesura ci sono 700 assunzioni in più. I 10.700 lavoratori Ilva da cui si ripartirà si avvicinano molto – come spiegano i sindacati – “alle teste che tutti i giorni entrano in azienda per fare produzione”.
Dei 13.522 attuali dipendenti, infatti, 2.367 sono già in cassa integrazione straordinaria.
A Taranto le riassunzioni saranno 8.200.
– 250 MILIONI PER LE USCITE VOLONTARIE, DA 100 MILA A 15 MILA EURO: Per chi decide volontariamente di andar via dall’azienda, è previsto un incentivo che va da 100 mila a 15 mila euro lordi a seconda della data (la somma più alta a chi esce a gennaio 2019,
la più bassa a chi sceglie l’ultima finestra possibile a dicembre 2023) sulla base di un sistema di decalage di 5mila euro in meno ogni 3 mesi di ‘ritardo’ nel lasciare l’azienda.
– PROPOSTE DI LAVORO PER TUTTI ENTRO IL 2025: A tutti i lavoratori che rimarranno sotto l’amministrazione straordinaria, ArcelorMittal si impegna a fare proposte di assunzione non prima del 23 agosto 2023 e non oltre il 30 settembre 2025.
– PER GENOVA CONFERMATI 1.474 DIPENDENTI E TAVOLO AD HOC: per lo stabilimento di Genova viene confermato un organico di 1.474 lavoratori e l’accordo di programma, sul quale il governo convocherà al più presto un incontro ad hoc (non oltre il 30
settembre 2018).
– ANTICIPATA LA COPERTURA DEI PARCHI MINERARI A TARANTO: anticipata alla fine dell’ultimo trimestre 2019 la copertura dei parchi minerari dell’Ilva nella città pugliese. La scadenza iniziale era stata fissata per il 2021 poi portata a febbraio 2020 da Calenda. “Vengono per la prima volta fissati i tempi intermedi per la copertura dei parchi – ha spiegato il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa – entro aprile 2019 sarà’ coperto il 50% del parco più vicino alla città e la struttura realizzata dovrà coprire la parte più impattante per il quartiere Tamburi”.
In ogni caso – ha aggiunto Costa – “staremo col fiato sul collo per la tutela ambientale e della salute“.
Tra le novità, la più importante riguarda il livello di produzione di acciaio.
L’aumento della produzione di acciaio oltre sei milioni di tonnellate annue infatti, “è condizionato alla dimostrazione che le emissioni complessive di polveri dell’impianto non superino i livelli collegati alla produzione a 6 milioni.
Insomma, le emissioni certificate con una produzione a 6 milioni di tonnellate non potranno essere mai e in nessun caso superate.
Ma soprattutto – spiega il Ministro dell’Ambiente – Arcelor Mittal “PRIMA di aumentare la produzione dovrà dimostrare al ministero di essere in grado di non peggiorare il livello
emissivo”.