Home Attualità Politica Il mondo del PIL, Fioramonti: l’economia è inefficiente, cambiamola

Il mondo del PIL, Fioramonti: l’economia è inefficiente, cambiamola

“Il mondo dopo il Pil” è il libro del Ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, presentato a Roma. “Siamo guidati da un modello che tiene conto della quantità più che della qualità”.

Con il Pil “misuriamo l’iceberg, non tutto quello che c’è sotto e rischiamo di distruggere lo stesso iceberg”.

L’economia del Pil è ormai inefficiente: abbiamo bisogno di altre misurazioni, di altri indicatori “è Il momento di cambiare respiro, i cambiamenti climatici, le innovazioni tecnologiche, le crisi politiche ci dicono che e’questo Il momento di agire”.

La scuola secondo il Ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti

A dirlo è stato Il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti che ha presentato ieri Il libro “Il mondo dopo Il Pil” a Roma.

“Un libro che ho scritto quando facevo Il docente – ha spiegato ad un pubblico attento – che racconta Il paradosso che viviamo tutti i giorni: siamo in una società dove aumentano le diseguaglianze.

Siamo guidati da un modello che tiene conto della quantità più che della qualità: si pensa a quanto si spende per la scuola, per esempio, ma non si ragiona su quanto funziona”.

Il ministro ha osservato che lo stesso vale per l’ex Ilva: “sul fronte del Pil è una grande risorsa perchè da’ lavoro ma se si guardasse al post Pil, ovvero ai giorni di scuola persi dai bambini, le malattie che ha procurato o i terreni inquinati varrebbe la pensa di pagare lo stipendio agli operai per non farli lavorare, visto anche che perde 2 milioni al giorno”.

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E così gli Stati Uniti, i più forti al mondo, poi “spendono Il 20% del Pil per le spese mediche, perché gli americani si nutrono male ed hanno una aspettativa di vita inferiore agli altri Paesi”. Insomma, con Il Pil “misuriamo l’iceberg, non tutto quello che c’è sotto e rischiamo di distruggere lo stesso iceberg”.

La proposta di Fioramonti è per un passaggio da una economia verticistica, basata sulla globalizzazione delle produzioni di massa ad una più orizzontale, più attenta ai bisogni delle persone: questo approccio può condurre alla piena occupazione e alla riduzione delle diseguaglianze, garantendo una prosperità davvero sostenibile.