“Restare per innovare. Il ruolo dell’agricoltura per giovani e territori” questo il titolo della conferenza stampa tenutasi presso la Camera che ha avuto come tema centrale quello del ruolo delle imprese agricole contro lo spopolamento delle aree interne del territorio italiano. Queste aree ospitano quasi un quarto della popolazione italiana, distribuita in 4mila comuni.
Il tema è stato dibattuto partendo dal libro “Il coraggio della restanza”, che racconta il caso della Filiera Madeo che in Calabria è un esempio di come si possa compiere un passaggio generazionale che consentite alla seconda generazione di agricoltori di raccogliere il testimone innovando in armonia con il territorio. L’azienda, fondata da Ernesto Madeo nel 1984, oggi impiega 150 persone, tra dipendenti e collaboratori ed esporta in 25 Paesi nel mondo.
Anna Madeo, CEO dell’Azienda Madeo ha dichiarato a TeleAmbiente: “Il passaggio generazionale è qualcosa che fa percepire una rottura tra il passato e il presente. Invece la continuità generazionale è il termine giusto per definire un accompagnamento che inizia da piccoli e va avanti in età matura da parte delle prime alle seconde generazioni, a prescindere che questo cambio venga affidato alla famiglia o all’interno dell’azienda. Infatti il tema del passaggio generazionale deve essere esteso, non solo interpretato in quanto problema legato ai proprietari delle aziende, quindi ai fondatori, ma deve essere anche un tema affrontato nel ricambio all’interno dell’azienda. Come fare in modo che questo non sia un fenomeno studiato dalle università come un qualcosa che distrugge l’idea imprenditoriale, la visione, ma come questo possa essere invece una risorsa, una potenzialità per le imprese sta proprio all’interpretazione che gli viene data a questo fenomeno.”
Maria Chiara Gadda, Vicepresidente della Commissione Agricoltura alla Camera, ha dichiarato: “Io credo che presentare questa storia alla Camera sia importante perché queste storie eccezionali di imprenditoria, di umanità, possono e devono diventare un modello replicabile, perché il nostro è un paese che dal sud ha perso in questi ultimi dieci anni il 14,8% dei giovani, significa perdita di competenze, di ragazzi che si sono formati, hanno studiato, ma che pensano di trovare il loro futuro nel nord Italia oppure in tanti paesi all’estero. Il coraggio della restanza, che è appunto il titolo del libro di Ernesto Madeo e di Rosina Santo, sua moglie, che è determinante anche lei in questa storia, ci deve far capire che appunto al sud, ma soprattutto alle aree interne che ci sono nel nostro paese, serve un tessuto culturale e imprenditoriale forte e bisogna rimuovere degli ostacoli.”
Ernesto Madeo, oggi sindaco di San Demetrio Corone ha aggiunto: “Come sindaco mi sono posto gli stessi obiettivi perseguiti in anni di impresa, ossia creare i presupposti per lo sviluppo del territorio e la restanza delle persone. La politica regionale e locale deve offrire risposte concrete per evitare fenomeni di spopolamento. Anzitutto garantire risorse da destinare a viabilità, servizi e assistenza sociale alle famiglie che vogliono ritornare dall’estero per ripopolare i piccoli comuni; in secondo luogo puntare sulla promozione del territorio e sul turismo, sul sostegno agli artigiani locali che sono un esempio di mantenimento di attività economiche sul territorio, di servizi alle piccole comunità; infine fondamentale è la sanità locale, attraverso i presidi di guardia medica per dare immediata assistenza”.
“La storia di Filiera Madeo – ha concluso Corrado Martinangelo, presidente nazionale Agrocepi – ha un valore emblematico tanto sociale quanto economico, e rappresenta un esempio soprattutto per i giovani, un invito a non mollare. L’azienda, trovando la forza di rimanere e investire al Sud, ha anticipato i tempi, incarnando il principio che produrre in un sistema aggregativo rende le imprese più competitive. La loro esperienza incarna un modello di valori che ha dato e darà più forza a tutto il Mezzogiorno d’Italia”