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Il Cantico delle Creature di San Francesco tradotto in lingua sarda

Il Cantico delle Creature di San Francesco tradotto in lingua sarda

La regista e produttrice sassarese Caterina Ponti ha trasposto cinematograficamente, l’opera più famosa di San Francesco, in lingua sarda.

Si ispira ad una tra le più alte espressioni poetiche il corto ‘Su Càntigu De Sas Criaduras De Santu Frantziscu De Assisi – Cantico delle Creature di San Francesco di Assisi’, una trasposizione cinematografica realizzata dalla produttrice e regista sassarese Caterina Ponti, interpretata e sottotitolata in sovrimpressione in lingua sarda e fruibile sul suo canale Youtube.

Il tema dell’amore, ancora una volta, è al centro di un’opera di Caterina Ponti, che dà forma a questo suo nuovo lavoro, della durata di 4 minuti e 32 secondi.

“L’omaggio – ha spiegato la regista – arriva in occasione degli ottocento anni di questo inno e lode di ringraziamento a Dio per tutto il creato, considerato il primo e più antico testo poetico della letteratura italiana di cui se ne conosca l’autore”

La poetica lode e preghiera del Santo Patrono d’Italia originariamente in volgare umbro con latinismi, qui è recitata in sardo e si può apprezzare in una dimensione immersiva attraverso suggestive immagini di commento, associate ad una musica ammaliante, in un dialogo costante tra tradizione e innovazione.

Nel video affiora una profonda devozione per questa Lauda e per il suo autore.

Girato quasi interamente in Sardegna, il cortometraggio è stato proiettato alla 39/a edizione di Primo Piano sull’Autore – Festival Pianeta Donna.

Un video che è anche un tour della Sardegna, sullo sfondo infatti ci sono le immagini dei paesaggi dell’isola in un itinerario che dall’arcipelago de La Maddalena giunge all’area archeologica di Arzachena e alla tomba dei Giganti di Coddu ‘Ecchju.
Poi ancora Porto Cervo, Palau, Posada e Rena Majore – Aglientu.

Vi sono poi contestualizzanti immagini della Seraphica Civitas, Assisi, con le architetture e gli spazi verdi ad esse attigue di due delle mete di pellegrinaggio dellUmbria, la basilica di San Francesco e la chiesa di San Damiano ove il Santo, cieco, infermo e stigmatizzato, compose il Canticum o Laudes Creaturarum