Alcune associazioni ambientaliste, tra cui Greenpeace, hanno accusato Ikea di contribuire alla distruzione delle foreste secolari della Romania
In Romania Ikea, la famosa azienda svedese specializzata nella vendita di mobili, starebbe contribuendo al deterioramento delle foreste biologicamente ricche. La denuncia è stata fatta da varie associazioni ambientaliste, tra cui Greenpeace, che ha pubblicato un rapporto secondo cui più del 50% delle antiche foreste della Romania sono scomparse negli ultimi 20 anni, a causa della corruzione e della scarsa applicazione della legge.
Nel paese dell’est Europa circa 3.000 chilometri quadrati di foreste sono protetti dalle leggi europee in qualità di siti Natura 2000, ma sembra che l’industria del legname rumeno non stia rispettando queste leggi. Nel 2020 la Commissione europea ha avviato una procedura di infrazione contro il governo rumeno dopo che alcune ONG avevano segnalato il problema e la Commissione ha minacciato anche di deferire il caso alla Corte di giustizia europea ma, finora, non è avvenuto.
Per questo sono state effettuate due indagini: la prima ha visto coinvolte le organizzazioni ambientaliste Agent Green e il Fondo Bruno Manser, che hanno studiato nove aree forestali, scoprendo che sette di questi erano di proprietà del Gruppo della holding di Ikea e due erano terreni forestali pubblici legati alla catena di fornitura dell’azienda svedese. Il rapporto pubblicato ad aprile descrive in dettaglio almeno 50 sospette violazioni della legislazione europea o rumena e cattive pratiche di gestione delle foreste che includono disboscamento e il superamento del volume massimo di legno consentito.
La seconda indagine proviene da Greenpeace che ha visitato le antiche foreste della Romania per esaminare le catene di approvvigionamento di Ikea. Il report afferma che almeno sette fornitori dei principali prodotti in legno di Ikea erano collegati alla “distruzione sistematica” delle foreste secolari, inclusi due siti protetti Natura 2000. Almeno 30 prodotti di questi costruttori di mobili sono stati rintracciati nei negozi Ikea in 13 paesi, tra cui Francia, Germania e Regno Unito, ma naturalmente il gruppo Ikea ha contestato fermamente le affermazioni contenute nelle denunce delle associazioni.