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Idrogeno per le navi, anche ENEA nel progetto

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Se anche il settore marittimo punta alle emissioni zero entro il 2050, occorre pensare a combustibili meno impattanti: l’idrogeno è una grande occasione, ma vanno prima risolte alcune criticità. 

C’è anche ENEA nel consorzio italiano Atena che partecipa, insieme a quelli di altri sei Paesi Ue (Germania, Spagna, Paesi Bassi, Grecia, Cipro e Finlandia), allo sviluppo di un quadro normativo per consentire l’utilizzo dell’idrogeno nel trasporto marittimo nell’ambito del progetto e-SHyIPS (Ecosystemic knowledge in Standards for Hydrogen Implementation on Passenger Ship). Il consorzio Atena è coordinato dal Politecnico di Milano ed è uno dei 14 partner complessivi europei che puntano a diffondere tra le navi l’alimentazione a idrogeno.

Nello scenario europeo c’è ancora una scarsa diffusione di imbarcazioni alimentate a idrogeno e manca una regolamentazione, riconosciuta e condivisa a livello internazionale, che disciplini l’adozione dell’idrogeno a bordo” – ha spiegato Viviana Cigolotti, responsabile della Divisione ENEA di Tecnologie e vettori per la decarbonizzazione – “Le linee-guida dell’International Maritime Organization (IMO) sulle celle a combustibile alimentate a idrogeno per la propulsione navale risultano insufficienti. Il progetto intende definire un processo di certificazione che integri le attività di ricerca sugli standard con simulazioni ed esperimenti di laboratorio, per passare dalla teoria all’applicazione“.

Una tappa fondamentale del progetto è l’aggiornamento, da parte di esperti internazionali, del Codice IGF delle navi passeggeri alimentate a idrogeno, cioè il Codice di sicurezza per le imbarcazioni che usano gas o altri combustibili a basso punto di infiammabilità (International Code of Safety for Ships using Gases or other Low-flashpoint Fuels). Allo stesso tempo, sarà definita una tabella di marcia per la diffusione dell’economia dell’idrogeno in ambito marittimo.

Due i risultati raggiunti finora che in tal senso fanno ben sperare: da una parte la ricerca ha dimostrato i benefici potenziali delle celle a combustibile a idrogeno per il settore marittimo, dall’altra l’IMO ha annunciato di puntare alle zero emissioni entro il 2050. “Le emissioni di gas serra del comparto marittimo continuano a crescere, per questo la decarbonizzazione diventa una priorità e l’idrogeno è un’alternativa energetica promettente” – ha aggiunto Viviana Cigolotti – “Con il progetto e-SHyIPS acquisiremo conoscenze per accelerare i processi autorizzativi che ne consentano l’utilizzo“.

In attesa di definire nei minimi dettagli il quadro normativo, occorre pensare anche agli altri ostacoli per lo sviluppo e la diffusione dell’idrogeno nel settore marittimo. In un apposito workshop internazionale tenutosi da poco a Bruxelles, gli armatori hanno evidenziato le principali criticità attuali: un costo dell’idrogeno ancora elevato, le difficoltà nel trasformare i porti in hub energetici e la necessità di investimenti pubblici in grado di trasformare l’Ue in un leader mondiale dell’idrogeno in ambito marittimo.