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Humana Vintage, nuovo store a Roma per uno shopping sostenibile e responsabile

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Oggi giovedì 5 settembre l’inaugurazione di un nuovo store Humana Vintage a Trastevere, Roma. Dalla raccolta degli abiti usati ai progetti nel Sud del mondo. Ecco come funziona la filiera Humana.

“I nostri store hanno lo scopo principale di vendere vestiti donati dalle persone, ricavarne degli utili e con questi finanziare dei progetti nel Sud del mondo“. Luca Gilardi, retail director di Humana, ci ha raccontato in un’intervista di TeleAmbiente realizzata all’interno dello store Humana Vintage di Via Cavour a Roma, aperto circa 10 anni fa.

Nella stessa intervista Luca Gilardi ci aveva preannunciato l’apertura di un nuovo store a Trastevere, inaugurato proprio oggi, giovedì 5 settembre, in via della Scala 13.

Gli store di Humana si distinguono in Vintage e People. “Il vintage è quel capo che ha più di vent’anni ed ha la caratteristica dell’esclusività. People, invece, è una catena nuova che ha la sfida di raggiungere qualsiasi consumatore che voglia vestirsi per passione, ma anche per esigenza, un po’ come una persona che va in qualsiasi catena di fast fashion. Cerchiamo di inserirci in quel settore per dare l’opportunità a tutti di vestirsi, con prezzi ancora più bassi”, ci ha spiegato Luca Gilardi.

Cosa fa Humana People to People Italia

Promuovere la cultura della solidarietà e dello sviluppo sostenibile. Questa è la mission di Humana People to People Italia, un’organizzazione che finanzia e realizza progetti nel Sud del mondo e contribuisce alla tutela dell’ambiente anche attraverso la raccolta, la vendita e la donazione di abiti usati. Promuovere la cultura della solidarietà e dello sviluppo sostenibile.

Humana si trova in gran parte dell’Italia, soprattutto Nord e Centro. “Siamo presenti nelle filiali di Milano, Genova, Torino, Teramo, Brescia e Rovigo, con circa 5.500 contenitori di raccolta che vanno a completare la nostra filiera. – afferma Luca Gilardi – Smistamento e poi retail, l’anello finale che ci permette di portare ai clienti il prodotto e raccogliere una parte economica che riserviamo ai nostri progetti“.

Second hand e vintage, non più una “seconda scelta”

Il second hand per gli italiani non è più una seconda scelta. Secondo i dati dellOsservatorio Second Hand Economy il 67% di chi acquista, infatti, comincia la sua ricerca proprio dall’usato, superando diffidenze e pregiudizi, con un cambio di percezione del second hand che diventa qualcosa di cui andare fieri.  Si tratta di un’abitudine che ci hanno anche confermato le persone intervistate in una puntata del programma di TeleAmbiente Vox Populi.

Rimettere in circolo i capi per dargli una seconda vita punta a ridurre la quantità di abbigliamento che verrebbe invece buttata, riducendo così l’enorme impatto ambientale legato all’industria della moda. Basta vedere le discariche che troviamo in Ghana e nel deserto di Atacama piene dei nostri abiti usati.