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H&M sotto accusa: pubblicità ingannevole e dati falsi sulla sostenibilità ambientale

H&M dati falsi e pubblicità ingannevole su sostenibilità ambientale

Il colosso del fast fashion H&M avrebbe presentato dati falsi sulla sostenibilità ambientale dei propri prodotti

Altro che greenwashing, qui si parla di falsificazione di dati sulla sostenibilità ambientale e marketing ingannevole. Il protagonista dell’accusa è il colosso del fast fashion H&M. A portare in tribunale il marchio è stata una cordata di consumatori che lo scorso 22 luglio si sono rivolti a un tribunale federale di New York.

Secondo i querelanti, H&M sfrutterebbe l’interesse dei consumatori per le questioni ambientali per farsi pubblicità ingannevole addirittura mentendo sui dati relativi all’impatto ambientale della propria produzione. Le informazioni dell’azienda di moda – a volte fuorvianti, a volte del tutto inventate – erano contenute nelle cosiddette scorecard ambientali, etichette in cui venivano indicati i dati in questione. Dopo l’accusa, la società si è affrettata ad eliminare le scorecard dai capi di abbigliamento.

Un atteggiamento aziendale, dunque, che se verificato, andrebbe ben oltre il greenwashing. In questo caso, infatti, si tratta di azioni che hanno una rilevanza penale e che potrebbero mettere davvero nei guai i produttori. E non solo dal punto di vista legale. Uno studio ha infatti dimostrato che gli italiani (ma il discorso potrebbe essere esteso) sono sempre più consapevoli degli impatti ambientali dei loro acquisti e sono pronti a punire – non acquistando più i loro prodotti – tutte quelle aziende che si rendono protagoniste di fenomeni di greenwashing.