Home Attualità Help the Ocean, il grido d’allarme dell’artista Maria Cristina Finucci

Help the Ocean, il grido d’allarme dell’artista Maria Cristina Finucci

Help the Ocean è l’installazione realizzata da Maria Cristina Finucci, l’artista che ha creato il Garbage Patch State. E’ stata inaugurata nel cortile della sede dell’Università degli Studi di Milano nell’ambito del Fuorisalone della Design Week. Un grido d’allarme: la plastica sta soffocando i nostri mari.

“Sono grandi gabbie di metallo riempite da milioni di tappi di plastica che compongono la parola Help” – spiega Maria Cristina Finucci – Una volta illuminate, sembrano una colata di plastica che esce dalla Terra, come un grido disperato in cerca di aiuto”. Ecco come  l’artista racconta il significato della sua installazione luminosa inaugurata lunedì 8 aprile nel cortile d’onore della sede dell’ Università degli Studi di Milano, nell’ambito del Fuorisalone della Design Week.

L’opera, appartenente al ciclo Garbage Patch State , è stata anche installata lo scorso anno in uno dei luoghi più simbolici e sacri dell’antica Roma e tra i più visitati al mondo.

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Maria Cristina Finucci è l’artista che ha creato il Garbage Patch State, un Paese di plastica che non esiste, ma è ben presente nei mari e comprende le cinque principali “isole” di plastica presenti negli oceani.

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L’autrice dell’opera Help th Ocean si è autoproclamata capo di questo Stato per sensibilizzare su un problema che negli ultimi tempi è diventato sempre più grave:  “Non dirigo un’associazione ambientalista, sono un’antenna che capta un problema. Poi mi trasformo in lievito e uso i mezzi propri dell’arte moderna in tutte le sue sfaccettature, dalle installazioni al web, per dare una scossa, per generare consapevolezza”. spiega.  Il Garbage Patch State è una nazione accolta all’Unesco nel 2013 e nel 2018 ha firmato l’Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile. Lo scorso 15 febbraio il presidente Sergio Mattarella ha conferito a Maria Cristina Finucci l’Ordine al merito della Repubblica per l’impegno artistico e ambientale.

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Nel 2015 l’artista si era già fatta conoscere con un’altra chiamata Climatesaurus, un serpentone rosso e arrabbiato che nel 2015 è comparso in varie parti d’Europa per riemergere a Parigi durante Cop21, la conferenza dove venne firmato l’accordo globale sul clima.

“HELP è un grido d’allarme che non si limita alla pur importante questione ambientale, ma pone al centro l’individuo e l’intera vita sul pianeta, in cui l’ambiente è legato indissolubilmente alle risorse naturali, alla salute, all’alimentazione, alla povertà, alle disuguaglianze, ai diritti umani, alla pace” – afferma l’artista Maria Cristina Finucci – “Mi ha dato la spinta anche l’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco. Ora dobbiamo agire. Le nuove generazioni si stanno muovendo: guardate cosa ha smosso la giovane Greta Thunberg”.

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La quantità di plastica prodotta ogni anno nel mondo è di 396 milioni tonnellate e circa 100 milioni di tonnellate (su un totale di 310 milioni di tonnellate di rifiuti) e  viene dispera  “per colpa della scorretta gestione della filiera (dalla produzione, al consumo, al riciclo, allo smaltimento)” – si legge nel Rapporto del Wwf. E a pagarne le conseguenze per primi sono le specie animali, ultimo caso la femmina di capodoglio che il 28 marzo si è spiaggiata in Sardegna con 22 chili di plastica ritrovati nel suo stomaco.

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