I duchi di Sussex hanno lanciato il programma “The Parent’s Network” per supportare chi ha perso un figlio a causa dei pericoli presenti online
Cyberbullismo, depressione e ansia, sfruttamento sessuale, disturbi alimentari. Sono solo una serie di traumi correlati all’utilizzo non controllato dei social media. Per cercare di contrastare questi pericoli, che sono sempre più diffusi, Harry e Meghan, Duca e Duchessa di Sussex, hanno lanciato il programma “The Parent’s Network”.
Dare voce ai genitori che soffrono per la perdita dei figli
Il programma, realizzato in collaborazione con la Archewell Foundation, l’associazione benefica della coppia, vuole sostenere e aiutare chiunque abbia perso un figlio colpito dai danni dei social media. La rete che si è venuta a costituire si pone l’obiettivo di fare pressione sulle aziende tecnologiche per proteggere gli utenti giovani.
L’esperienza personale di Meghan Markle
Il progetto nasce anche dall’esperienza personale che la Duchessa di Sussex ha vissuto in prima persona. Come aveva già raccontato nella ormai celebre intervista a Oprah Winfrey, Meghan aveva pensato al suicidio dopo essere stata vittima di cyberbullismo in rete. Da questa esperienza personale nasce la rete The Parent’s Network, come ha raccontato la coppia in un’intervista all’emittente statunitense CBS.
Le parole del principe Harry
Anche Harry non è nuovo ai pericoli della rete e alla sofferenza che ne può scaturire, per questo nel corso degli anni la coppia è sempre stata attenta nel proteggere la privacy dei loro figli. Nel corso dell’intervista il duca di Sussex ha sottolineato come i social media abbiano cambiato la percezione di questi fenomeni: “Una delle cose più spaventose che abbiamo imparato nel corso degli ultimi 16 o 17 anni, da quando i social media sono in circolazione, è il fatto che potrebbe succedere a chiunque. Si parla sempre dei vecchi tempi in cui se i tuoi figli erano sotto il tuo tetto, sapevi cosa stavano facendo e dunque erano al sicuro. Adesso potrebbero essere nella stanza accanto con un tablet o un telefono e possono incappare in numerosi pericoli. E prima che tu te ne accorga, entro 24 ore, potrebbero togliersi la vita”.