
Governo. “Positivo completare la lista della squadra di governo domani”.
A dirlo, è il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, da Bruxelles dove sta incontrando i vertici delle istituzioni europee uscenti ed entranti.
Per Conte, domani, sarebbe un giorno buono per stilare la lista dei sottosegretari “per poter partire e d essere quanto prima attivi”.
Fonti parlamentari del Partito Democratico parlano di contatti continui e incontri informali per completare le caselle, aggiungendo che i nodi – al momento – sarebbero interni alla controparte di governo.
Nessuno scontro, anzi, Palazzo Chigi definisce “ottimo” il clima nella squadra di governo e parla di un “lavoro che va avanti con spirito collaborativo”.
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Non tutti, però sembrano essere della stessa opinione: “mi pare sia complicato chiudere entro domani” – spiega un dirigente dem segnalando “problemi all’interno del Movimento 5 Stelle”.
Che i pentastelati siano ancora alle prese con le caselle da riempire, d’altra parte, viene confermato anche dai presidenti di Commissione che, solo qualche ora fa, sottolineavano che “il Movimento non è un ufficio di collocamento” e che le figure dei viceministri e dei sottosegretari vanno identificate “attraverso le riunioni parlamentari”.
In ogni caso, una rosa di nomi dovrebbe essere arrivata, secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, sul tavolo del capo politico, Luigi Di Maio, oggi.
Ieri sera, infatti, le 28 commissioni di Camera e Senato, riunite in modo appaiato fra omologhe, in 14 riunioni, hanno definito le loro scelte.
L’idea era quella di dare 5 nomi per ogni commissione ‘doppia’ (ad esempio Giustizia Camera insieme a Giustizia Senato) tenendo conto del proprio ministero di riferimento (commissioni Lavoro per il ministero del Lavoro, per fare un esempio).
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Una settantina in tutto, almeno sulla carta, dunque, i nomi fra i quali fare sintesi.
Nella scelta dei 5 – queste sarebbero le indicazioni, secondo quanto si apprende ancora – tre tecnici o uscenti (come ex amministratori locali – l’attenzione al territorio vuole essere, infatti, alta – ex parlamentari o europarlamentari, o anche professori universitari) e due eletti alle Camere.