TGoverno M5S-Lega, chi sono i nuovi ministri dell’Ambiente e delle Politiche Agricole.
Sergio Costa, Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
Nato a Napoli, classe 1959.
Una laurea in Scienze Agrarie con un master in Diritto dell’Ambiente.
Poi, l’ingresso nel Corpo Forestale, di cui ne è divenuto comandante regionale in Campania.
È, in breve, il profilo del neo ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Generale dei Carabinieri, Sergio Costa.
Il suo, non è un nome sconosciuto.
Costa infatti, all’inizio del Duemila ha guidato l’indagine che ha “scoperto” la Terra dei Fuochi, lo smaltimento illecito di rifiuti tossici tra Caserta e Napoli da parte del clan dei Casalesi.
Nella sua carriera, il Generale Costa si è occupato delle discariche abusive all’interno del Parco del Vesuvio e condotto indagini sul traffico internazionale dei rifiuti, in collaborazione con la Direzione nazionale antimafia.
Sostenitore della Legge 68 sugli ecoreati e del ruolo centrale della Forestale nel contrasto alle ecomafie (grazie all’alta specializzazione del corpo), nel 2015 quando entrò in vigore la riforma della pubblica amministrazione, fu molto critico nei confronti della scelta di accorpare la Forestale all’Arma dei Carabinieri per “razionalizzare” le forze di polizia.
“Siamo l’unica forza di polizia specializzata nei settori di ambiente e natura – disse in un’intervista – e questo deriva dal fatto che veniamo preparati sin da giovani. Una peculiarità che perderemmo se finissimo nella polizia o nei carabinieri”.
La prima cosa che dovrà ora fare il ministro Costa, è regolarizzare il suo rapporto con l’Arma dei Carabinieri.
L’articolo 1483 del Codice dell’ordinamento militare impone a tutti i militari in servizio “di mantenersi fuori in ogni circostanza dalle competizioni politiche”.
I militari, possono infatti essere iscritti ai partiti, ma non avere incarichi interni.
Ad attenderlo al Ministero, il dossier sul deferimento dell’Italia alla Corte di Giustizia per i continui sforamenti dei limiti per l’inquinamento atmosferico ed il deposito unico nazionale delle scorie nucleari.
Gian Marco Centinaio, Ministro delle Politiche agricole e forestali
Lombardo doc, nato a Pavia nel 1971, laureato nel 1999 in Scienze politiche con indirizzo economico-territoriale all’Università di Pavia.
“Leghista fin dal primo vagito e con la passione per la politica nel sangue, già tesserato a 19 anni diventando militante nel 1994”.
Scrive così di se stesso, Gian Marco Centinaio, capogruppo della Lega al Senato, neo ministro dell’Agricoltura.
Viene eletto nel 1993 presidente del Comitato di quartiere Città Giardino, poi consigliere comunale di Pavia fino al 2009, anno in cui viene eletto vicesindaco e assessore alla Cultura.
Dal 1999 al 2005 è segretario cittadino della Lega di Pavia e poi componente del direttivo cittadino.
Nel 2000 il suo primo impiego, come operatore telefonico in Banca Mediolanum, fino a diventare direttore commerciale di un tour operator.
Nel 2013 fa il suo primo ingresso in Parlamento come senatore della Lega, diventando capogruppo del gruppo l’anno seguente.
Amico personale di Matteo Salvini sin dai tempi dei “giovani padani”, con il quale condivide molte battaglie: dalla castrazione chimica ai rimpatri subito “per i clandestini”, dalla legittima difesa al no allo Ius soli.
Risulta infatti primo firmatario, dei ddl sulla legittima difesa e sull’inasprimento delle pene per i furti nelle abitazioni, ma anche di altri ddl legati alla valorizzazione delle radici cristiane, per la disciplina degli edifici destinati al culto islamico, oltre a proposte in tema di valorizzazione dell’attività sportiva, del turismo e della prevenzione di alcune malattie.
Noto alla cronaca per lo scontro con Pietro Grasso al quale, durante la discussione in aula sulla legge sullo Ius Soli, ha gridato all’ex presidente del Senato “infame” e “terrone di m.”.