Tra le microplastiche che inquinano l’ambiente ci sono anche i glitter. Esiste però un’alternativa ai brillantini tradizionali che sembrerebbe più sicura per il suolo.
I glitter, microscopici frammenti grandi al massimo 1 millimetro, sono sempre stati utilizzati sia in cosmesi che per lavori di artigianato o decorazioni. Il “luccichio” è sempre stato amato dall’uomo. Si è scoperto che fin dalla Preistoria venivano impiegati polveri minerali per dare un aspetto scintillante alle pitture rupestri. I brillantini di oggi, invece, sono composti principalmente da plastica. Sparsi su volti, bigliettini, alberi di Natale, le particelle poi finiscono disperse nell’ambiente.
Nel 2023 l’Ue aveva adottato una misura per limitare le microplastiche aggiunte intenzionalmente nei prodotti, tra cui i glitter. I brillantini tanto amati nel mondo della cosmesi sono tutt’ora reperibili in commercio, ma il divieto aveva comunque scatenato un’impennata delle vendite. Per gli amanti dei glitter ci sono comunque buone notizie: esiste un’alternativa fatta di cellulosa.
Inquinamento da microplastiche, una ricerca ha sviluppato dei glitter più sostenibili
Se in Europa sono stati fatti dei passi avanti per limitare la produzione di prodotti contenenti particelle di plastica, in Australia non ci sono ancora norme a riguardo. E i brillantini nella “terra dei canguri” sembra che siano molto apprezzati. Infatti, gli scienziati dell’Università di Melbourne hanno scoperto che il 24% delle microplastiche presenti nei fanghi di depurazione erano proprio brillantini. Nello studio, pubblicato su Chemosphere, i ricercatori hanno rilevato che quando nel terreno erano presenti i glitter convenzionali (in quantità pari a 1.000 mg/kg) la proliferazione di collemboli diminuiva del 61%.
I collemboli sono piccoli invertebrati diffusi in tutto il mondo e vivono nei terreni, dove si nutrono di foglie e compost. Essendo molto sensibili alle sostanze tossiche, questi animaletti vengono utilizzati come indicatori della qualità del suolo e per testare gli inquinanti.
Con i glitter di cellulosa però, questo effetto collaterale non si verificava. Un team di scienziati dell’Università di Cambridge, nel Regno Unito, ha lavorato allo sviluppo di brillantini più sostenibili. Il glitter non plastico, creato dalla cellulosa, non ha avuto effetti tossici sui collemboli.
Glitter, ne abbiamo davvero bisogno?
In base ai risultati emersi dallo studio, i glitter di cellulosa – altrettanto scintillanti – sarebbero più sicuri, anche se gli scienziati hanno specificato che sono in corso altre ricerche sugli effetti che hanno nell’ambiente acquatico.
Il consiglio dei ricercatori è comunque quello di riflettere bene prima di usare i glitter tradizionali per trucco e lavori artigianali, o prima di acquistare capi con i brillantini. Almeno finché non si troverà sul mercato un’alternativa più sicura per l’ambiente.