
“Alla fine anche gli agricoltori tedeschi dovranno smettere di usare il glifosato”. Queste le parole di Angela Merkel riprese e rilanciate dalla Reuters. Qualche giorno prima proprio la Bayer, proprietaria anche di Monsanto, aveva ribadito che l’erbicida più contestato al mondo avesse ancora un futuro.
Il parlamento austriaco ha approvato pochi giorni fa una legge che proibisce ufficialmente qualsiasi uso del pesticida glifosato: “Le prove dell’effetto cancerogeno del glifosato aumentano di giorno in giorno”, Pamela Rendi- Wagner, leader dei Social Democratici Austriaci. Si tratta della prima nazione ad agire direttamente contro questo agente chimico.
Glifosato, l’Austria conferma la messa al bando totale
Anche in Germania, la Cancelliera Angela Merkel si esprime contro il pesticida: “Le cose si muovono e alla fine arriveremo a un punto in cui il glifosato non è più utilizzato”, aggiungendo che ciò dovrebbe essere raggiunto senza penalizzare troppo gli agricoltori.
La Bayer, che ha comprato la Monsanto, produttrice del Roundup, ha sempre dichiarato che il l’erbicida è sicuro per gli umani e assolutamente non cancerogeno.
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Qualche mese fa una nuova condanna, la terza: una corte statunitense, afferma l’esistenza di una relazione di causalità tra l’uso dell’erbicida “RoundUp”, prodotto dalla Monsanto, e contenente glifosato e l’insorgenza del linfoma non-Hodgkin.
Bayer-Monsanto condannata a risarcire 80 milioni di dollari
Una giuria di Oakland, in California, ha inflitto a Bayer un maxi-risarcimento di 2,055 miliardi di dollari, di gran lunga superiore agli importi delle prime due condanne (289 milioni, poi ridotti a 78, la prima e 80 milioni la seconda).
Glifosato, terza condanna per Bayer-Monsanto: risarcimento da record
Bayer, due settimane fa ha annunciato che avrebbe speso 5 miliardi di euro nella ricerca di pesticidi alternativi, ma ha ribadito che l’erbicida ha ancora un futuro: “Mentre il glifosato continuerà a svolgere un ruolo importante in agricoltura e nel portafoglio di Bayer, la società si impegna a offrire più scelte ai coltivatori”, aveva spiegato l’azienda.