Un contadino australiano ha fatto causa alla Bayer, casa madre del pesticida Roundup, dopo aver contratto il Linfoma di Hodgkin a causa, secondo lui, delle continue esposizioni al glifosato presente nel prodotto.
Un contadino australiano ha lanciato una causa legale contro l’azienda Monsanto, di proprietà della Bayer, dopo che gli è stato diagnosticato il cancro, secondo quanto riportato dalla Australian Broadcasting Commission, il principale network televisivo australiano.
Al contadino del Nuovo Galles del Sud Ross Wild è stato diagnosticato lo scorso anno il Linfoma di Hodgkin, dopo un uso costante dal 1976 del pesticida Roundup sui campi della sua fattoria, al confine con lo stato di Victoria.
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Ha dichiarato alla ABC che la causa del cancro è stata la costante esposizione al glifosato, ingrediente attivo del pesticida Roundup.
La Bayer al momento non ha ancora risposto alle accuse.
Sempre secondo la ABC il contadino verrà rappresentato da Tony Carbone della Carbone Lawyers.
La Carbone Lawyers non è nuova a queste situazioni: a giugno aveva sostenuto le richieste di un giardiniere australiano, che aveva intentato causa contro la Bayer per lo stesso motivo, in quella che è stata la prima causa di questo tipo in tutta l’ Australia.
La causa si inserisce in una serie di iniziative dello stesso genere che sono state attuate negli Stati Uniti contro la Bayer per il glifosato presente nel pesticida Roundup, e che sono costate all’azienda tedesca milardi di dollari di perdite, tra risarcimenti e crollo delle azioni in borsa.
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Al momento sulla Bayer, una delle compagnie farmaceutiche più influenti e importanti del pianeta, pesano più di 13400 cause legali, tutte legate alla correlazione tra l’uso dei prodotti a base di glifosato e il rischio di tumore.
La situazione glifosato è in costante evoluzione. Se negli Stati Uniti le cause si susseguono, anche in mancanza di una legge precisa, in Europa proprio recentemente è stato confermato che non esistono collegamenti tra il glifosato e la comparsa di tumori nell’organismo umano e che quindi “il glifosato non è rischioso per gli esseri viventi”. Tutto questo nonostante diversi studi confermino il contrario.
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