Un test della rivista Il Salvagente ha rilevato la presenza di glifosato in uno dei piatti pronti considerati tra i più salutari: le zuppe.
Patate, carote, fagioli, orzo e… glifosato. Il controverso erbicida si aggiunge come ingrediente – indesiderato – di alcune zuppe reperibili nei supermercati. È quanto rivela il test della rivista Il Salvagente, che ha analizzato 12 zuppe pronte, molto amate per la loro praticità. Le zuppe del banco frigo risolvono i pranzi in ufficio oppure diventano una cena veloce e negli anni hanno conquistato una fetta di mercato sempre più consistente. Nei supermercati e nei discount c’è ormai l’imbarazzo della scelta, con una varietà di ricette che spaziano con mix di legumi, verdure e cereali. Peccato però che ci sia anche un ingrediente nascosto: il glifosato.
Ciò che emerge dalle analisi, è che – seppur a volte in tracce – l’erbicida compare sia nei prodotti convenzionali, sia in quelli biologici.
Glifosato nelle zuppe pronte con verdure, legumi e cereali. Il test del Salvagente
Il glifosato è stato classificato come “probabile cancerogeno” dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), ma il suo utilizzo in agricoltura in Ue è stato rinnovato per altri dieci anni, seppur con alcune restrizioni.
Tornando alle analisi sulle zuppe pronte, il controverso erbicida è stato trovato nel prodotto Dimmi di Sì “Le zuppe fresche” Zuppa Ortolana (0,067 mg/kg) e nella zuppa Conad “Zuppa alla toscana” (0,019 mg/kg).
Il Salvagente ha rilevato tracce al di sotto dello 0,01 mg/kg, considerato una sorta di “zero tecnico”, anche in diversi altri lotti ma anche in due zuppe biologiche.
La presenza di pesticidi nelle zuppe non si ferma però al glifosato. Nei prodotti testati sono stati rilevati altri pesticidi.
“In una zuppa poi le nostre analisi hanno segnalato la presenza di cyfluthrin, un insetticida la cui licenza è stata revocata nel luglio 2021. Vista l’esigua quantità riscontrata (0,002 mg/kg) potrebbe trattarsi di inquinamento del suolo per utilizzi passati piuttosto che di impiego intenzionale”, si legge sul Salvagente.
Nella maggioranza dei prodotti finiti sotto la lente d’ingrandimento della rivista, la presenza di fitofarmaci è risultata bassissima, ma gli strascichi di trattamenti passati in alcuni casi – Conad e Euroverde “Bontà di stagione zuppa di lenticchie” – arrivano addirittura a 5 mg/kg.
I cereali e i legumi sono i più esposti al glifosato, ma come non è possibile risalire con certezza alla fonte della presenza dell’erbicida nelle zuppe in cui è stato rilevato.
Glifosato nelle zuppe, la risposta di un marchio al test del Salvagente
La rivista, prima di pubblicare i risultati dei test, li ha sottoposti alle aziende in cui sono stati riscontrati i livelli più alti di glifosato e altri pesticidi. Tra le aziende che hanno risposto c’è la sopracitata Dimmi di Sì, che ha dichiarato i prodotti della sua Linea Verde sono conformi agli standard italiani ed europei. I risultati completi sono pubblicati sul numero di marzo della rivista. Intanto, la questione dei pesticidi in agricoltura resta un tema aperto che arriva anche sulle nostre tavole sotto forma di zuppe pronte.
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