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Giornata mondiale contro la desertificazione, in Italia a rischio il 21% del territorio

Il 17 giugno si celebra la Giornata Mondiale per la lotta contro la desertificazione. L’Italia, soprattutto il Meridione, non è esente dal problema della desertificazione: le aree a rischio sono il 70% in Sicilia, il 58% in Molise, il 57% in Puglia, il 55% in Basilicata,

Oggi celebra la Giornata Mondiale per la lotta contro la desertificazione, istituita nel 1995 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Questa ricorrenza è volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla responsabilità collettiva nell’utilizzo sostenibile dell’acqua per contrastare e prevenire la desertificazione e gli effetti nocivi della siccità.

Edizione 2020 Giornata mondiale contro la desertificazione

Il tema scelto per la Giornata 2020 è “Food. Feed. Fibre“, “Cibo. Mangimi. Fibre tessili“, e si concentra sulla relazione tra consumi, sfruttamento di suolo e desertificazione.

Per le Nazioni Uniti entro il 2050 il 90% degli ecosistemi potrebbe essere modificato: secondo le stime la produzione alimentare richiederà ulteriori 300 milioni di ettari di terra entro il 2030 e l’industria della moda prevede di utilizzare il 35% in più di terra, per un totale di oltre 115 milioni di ettari, una superficie equivalente alle dimensioni della Colombia. Inoltre, lo sfruttamento di terreno corre parallelamente all’aumento delle emissioni che, incidendo sui cambiamenti climatici, provocano ulteriori stravolgimenti agli ecosistemi. 

In occasione della celebrazione la Convenzione delle Nazioni Unite per combattere la desertificazione (UNCCD) ha organizzato un evento online e ha promosso una serie di cortometraggi su Youtube.

Inoltre, è stato anche indetto un concorso rivolto ai giovani tra i 15 e i 30 anni. Nello specifico, i concorrenti dovranno presentare un breve testo corredato da una foto o da un video proponendo una soluzione innovativa e creativa per limitare l’impronta negativa che l’uomo sta lasciando sul territorio. Il tutto utilizzando l’hastag #UNCCDLandHeroes.

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Riscaldamento globale ed estensione dei deserti

Un recente studio condotto dai ricercatori dell’Università americana del Maryland e pubblicato sul Journal of Climate ha evidenziato come nell’ultimo secolo la superficie del Sahara sia aumentata del 10%. E che tale dato sia destinato a peggiorare ulteriormente nei prossimi cent’anni. A risentire particolarmente di tale aumento sono e saranno principalmente la fauna e la flora, che in determinate zone ora si trovano minacciate. Gli studiosi, infatti, hanno ipotizzato che entro i prossimi trent’anni la metà dei 20.000 esemplari che attualmente vivono in tale habitat rischierà l’estinzione.

Il problema della desertificazione in Italia

Ma neanche l’Italia (soprattutto il Meridione) è esente dal problema della desertificazione. Secondo le stime Cnr-Anbi, ci sono aree in cui, a causa dei cambiamenti climatici e di pratiche agronomiche forzate, la percentuale di sostanza organica, contenuta nel terreno, è scesa al 2%, soglia per la quale si può iniziare a parlare di deserto. Le aree a rischio sono il 70% in Sicilia, il 58% in Molise, il 57% in Puglia, il 55% in Basilicata, mentre in Sardegna, Marche, Emilia romagna, Umbria, Abruzzo e Campania sono comprese tra il 30 e il 50%: nel complesso il 20% del territorio italiano rischia di diventare incoltivabile.

In Basilicata l’allarme è stato lanciato dall’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (Anbi) che ha evidenziato come la superficie agricola lucana negli ultimi anni sia diminuita di ben 64.611 ettari (circa il 12%).

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Progetto Veneto in Senegal

Il Consorzio di bonifica Veneto Orientale ha avviato un importante progetto di cooperazione internazionale in Senegal, unitamente all’azienda di servizi idrici integrati Lta (Livenza Tagliamento Acque). Il progetto si chiama “Aiutiamoli in Africa” ed è promosso dall’associazione Milena Pallamin che ha sede a Cesarolo (Venezia), dal 2001 attiva in Senegal.

E’ un esempio della cultura del fare, insita nell’operare dei Consorzi di bonifica ed irrigazione – commenta Francesco Vincenzi, presidente di ANBI, Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue -. L’intervento ha infatti caratteristiche di riproducibilità, così da poter essere replicato a servizio delle comunità idricamente sofferenti. È opportuno ricordare che anche in Italia esistono regioni a rischio come Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e soprattutto Sardegna, dove il pericolo desertificazione incombe sul 52% del territorio e l’11% ne risulta già colpito“.

L’iniziativa ha visto realizzare un primo appezzamento agricolo di 5 ettari, adibito alla coltivazione di orticole a beneficio del Réseau des femmes d’Oulampane (Comunità delle Donne di Oulampane), nell’area della Casamance fortemente colpita dalle conseguenze del cambiamento climatico e, in particolare, dalla risalita del cuneo salino. E’ stato costruito un pozzo attrezzato con pompa a pannelli solari, raccordato ad un sistema per la raccolta dell’acqua, distribuita attraverso condotte irrigue; successivamente, il sito è stato recintato ed è stato eretto un magazzino per il deposito e la vendita dei prodotti orticoli.

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“La terra è stata per millenni e continua ad essere la nostra fonte primaria per la produzione di cibo. La lotta alla DESERTIFICAZIONE e’ una delle sfide globali che dovremo affrontare con decisione, attraverso politiche di sviluppo sostenibile”. Lo scrive su Twitter il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà.

In questo periodo di emergenza sanitaria, dunque, la Giornata Mondiale contro la desertificazione acquista ulteriore valore non solo per sensibilizzare l’opinione pubblica, ma anche per sottolineare l’esigenza di rafforzare ulteriormente i sistemi alimentari e idrici più deboli, così da contribuire a ridurre gli effetti della pandemia sulla povertà globale.

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