Giornata del risparmio energetico, italiani usano ancora poca tecnologia

Il 16 febbraio, in occasione della Giornata Nazionale del Risparmio Energetico, la Fondazione per la Sostenibilità Digitale presenta i risultati della ricerca “Sustainable Environment 2024”, che esplora come gli italiani percepiscono l’uso delle tecnologie digitali per ridurre il consumo energetico e migliorare la sostenibilità, evidenziando il divario tra grandi città e piccoli centri.

Il 16 febbraio si celebra la Giornata Nazionale del Risparmio Energetico, un’occasione per riflettere sulle strategie necessarie a ridurre il nostro impatto ambientale.

In questo contesto, la Fondazione per la Sostenibilità Digitale ha reso noti i dati della ricerca “Sustainable Environment 2024: il rapporto degli italiani tra digitale, energia e ambiente”, evidenziando le percezioni e le abitudini della popolazione italiana nei confronti delle tecnologie digitali applicate al risparmio energetico.

Lo studio è stato condotto dall’Istituto Piepoli nel marzo 2024, con un campione rappresentativo di 4.000 cittadini italiani, suddivisi tra grandi centri urbani e piccoli comuni sotto i 3.000 abitanti

L’impatto delle tecnologie digitali sulla sostenibilità

La ricerca ha analizzato le opinioni degli italiani residenti nei grandi centri urbani e nei piccoli comuni sotto i 3.000 abitanti riguardo all’uso della tecnologia per gestire i consumi energetici nelle abitazioni e più in generale sul risparmio energetico.

L’81% degli intervistati ritiene che i servizi digitali possano ridurre il consumo di energia, con una maggiore consapevolezza tra i giovani di età compresa tra i 16 e i 24 anni che vivono nelle città.

Tuttavia, emerge anche una forte preoccupazione per la privacy, specialmente tra i residenti dei grandi centri urbani, mentre nei piccoli comuni si tende a essere più disponibili a condividere dati personali in cambio di servizi migliorati.

Un altro dato significativo riguarda la percezione dell’intelligenza artificiale e della domotica: il 73% degli italiani vede queste tecnologie come strumenti utili per ottimizzare il risparmio energetico.

Inoltre, il 75% dei residenti nei piccoli centri e l’81% di quelli nei grandi centri ritiene che tali strumenti possano migliorare l’abitabilità delle case per le persone con disabilità. Analogamente, il 69% degli abitanti dei piccoli comuni e il 64% di quelli delle città riconoscono il loro valore per il supporto agli anziani.

Strumenti digitali e loro utilizzo

Nonostante le potenzialità offerte dalle tecnologie digitali nel settore del risparmio energetico, il loro impiego nella gestione dei consumi rimane ancora limitato:

  • Smart Meter: solo il 6% degli italiani nei grandi centri e appena l’1% nei piccoli comuni ne sfrutta appieno i vantaggi. Inoltre, il 29% dei residenti nei piccoli centri e il 27% di quelli nei grandi ritiene che il loro impatto sul risparmio energetico sia minimo o nullo.
  • Impianti di riscaldamento e climatizzazione programmabili da remoto: usati dal 12% degli abitanti delle città e solo dal 4% di quelli nei piccoli centri. La mancanza di conoscenza è un problema rilevante, con il 18% degli abitanti delle città e il 42% di quelli dei piccoli comuni che non ne hanno mai sentito parlare.
  • Elettrodomestici intelligenti: impiegati dal 16% della popolazione nei grandi centri e dal 4% nei piccoli comuni. Tuttavia, la conoscenza di questi dispositivi utili al risparmio energetico è ancora bassa: il 33% degli intervistati non sa cosa siano e il 41% non li utilizza.

Un Paese ancora poco preparato alla sfida della sostenibilità digitale

Il digitale è uno dei migliori strumenti che abbiamo a disposizione per gestire le complesse sfide poste dal cambiamento climatico.” – ha affermato Stefano Epifani, Presidente della Fondazione per la Sostenibilità Digitale.

Dai dati raccolti nel 2024 dall’Osservatorio sulla Sostenibilità Digitale della nostra Fondazione, emerge come solo un italiano su tre sia in grado di capire realmente le conseguenze pratiche delle proprie convinzioni. Ciò significa che spesso ci riteniamo “sostenibili”, ma nei fatti non lo siamo.

E, per completare il quadro, ben un italiano su quattro è convinto che inquinamento e cambiamento climatico siano temi importanti, ma che abbiamo tutto il tempo di affrontare. Come a dire: si, è importante, ma che se ne occupino i nostri figli.” – ha continuato Epifani.

“I dati della ricerca forniscono un’immagine di un Paese sostanzialmente ancora poco pronto a cogliere la grande sfida ambientale alla quale invece tutti noi siamo chiamati. Si tratta di un quadro preoccupante che mette in evidenza quanto sia urgente, da parte delle Istituzioni, aiutare i cittadini formandoli adeguatamente e fornendo loro i giusti strumenti tecnologici e, in parallelo, culturali.

È una sfida che le istituzioni stanno perdendo, sia in termini di commitment reale che di visione strategica. Soprattutto se si guarda al grande divario esistente tra i grandi ed i piccoli centri. Su questi temi il divario non è tra nord e sud del paese, ma tra grandi città e piccoli centri, che però rappresentano una parte importante del nostro tessuto sociale ed economico. Perdere la sfida della digitalizzazione nei piccoli centri vuol dire perderla nel paese” – ha concluso Epifani.