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Giornata mondiale della fauna selvatica, l’Enpa: “Niente da festeggiare”

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“Migliaia di animali selvatici sono ricoverati ogni anno nei nostri Cras, e la colpa è quasi sempre dell’uomo”, sottolinea la storica associazione animalista italiana. Che poi lancia un monito: “Il governo italiano sta andando contro corrente”.

Il 3 marzo è la Giornata mondiale della fauna selvatica, istituita dall’Onu nel 2013. L’Enpa, celebrando la ricorrenza, spiega però che non c’è molto da festeggiare: “Gli animali selvatici, oltre ai cambiamenti climatici, alla deforestazione, alla cementificazione, all’inquinamento e alla distruzione degli habitat, sono vittime anche del commercio illegale, della caccia e del bracconaggio“.

I nostri centri di recupero quest’anno hanno ricoverato migliaia di animali, e le cause del ricovero (traumi da impatto, investimenti, bracconaggio, ecc.) dimostrano come purtroppo nel nostro Paese la tutela della fauna selvatica, da cui dipende anche la nostra stessa vita, è quantomai in pericolo” – spiega l’Enpa – “Tutto questo anche in spregio della nostra Costituzione, che all’articolo 9, nei principi fondamentali, sancisce: La Repubblica tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni“.

Nonostante passi avanti a livello europeo, come l’approvazione della Nature Restoration Law e il divieto di commercio di specie selvatiche, il governo italiano sta lavorando contro corrente. Nell’ultimo anno ha infatti stravolto la legge n.157/92 sulla protezione della fauna selvatica, elargendo concessioni al mondo venatorio in violazione, tra l’altro della direttiva europea ‘Uccelli’, tant’è che abbiamo di recente ricevuto una procedura di infrazione” – spiega ancora l’Enpa – “Neppure di fronte a questo, il governo sembra far passi indietro e la maggioranza lavora costantemente a norme che rischiano di favorire il bracconaggio, anche depenalizzando i reati contro la fauna“.

Se si parla di fauna selvatica, inevitabile non pensare a orsi e lupi e a ciò che sta accadendo in Italia. “Sono nel mirino di una campagna allarmistica e scientificamente infondata, e le istituzioni, invece di lavorare per la convivenza con strumenti di prevenzione e una corretta informazione alle persone, sembrano più interessate a cavalcare l’onda del malumore per racimolare consensi” – aggiunge l’Enpa – “Il caso dell’orso M90, ucciso in tutta fretta per volontà del governatore della provincia autonoma di Trento, Fugatti, ne è un triste esempio“.

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