Giornata mondiale delle zone umide, ecco perché tutelarle

Giornata mondiale delle zone umide, ecco perché tutelarle

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In occasione della Giornata mondiale delle zone umide, gli ambientalisti ribadiscono l’importanza di lagune, paludi e stagni capaci di mitigare i cambiamenti climatici.

Così indispensabili per la nostra sopravvivenza, eppure, così fragili. Le zone umide rappresentano gli ambienti naturali più importanti del pianeta Terra. Crisi del clima, dissesto idrogeologico e scarse politiche ambientali, però, stanno distruggendo fiumi, laghi, lagune, paludi e stagni considerati fondamentali per la conservazione della vita. Proprio per questo, in occasione della Giornata mondiale delle zone umide, in calendario ogni 2 febbraio, gli ambientalisti ricordano la necessità di salvaguardare ecosistemi capaci di ospitare decine di specie animali, di mitigare i cambiamenti climatici sempre più devastanti e di contrastare le inondazioni.

Secondo il WWF, questi habitat omaggiati dopo l’adozione della Convenzione sulle zone umide di importanza internazionale firmata a Ramsar, in Iran, il 2 febbraio 1971, sono a rischio di estinzione. Oltre l’80% delle cosiddette wetlands è scomparso dal 1700, mentre dal 1970 al 2024 ne sono sparite più del 35%. Un vero e proprio disastro perfino in Italia con uccelli migratori sempre più disorientati a causa dell’assenza di acquitrini utili alle nidificazioni. Ed ecco perché ancora una volta Legambiente chiede al Governo Meloni l’adozione di reali politiche ambientali a protezione degli ecosistemi naturali.

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