Giornata internazionale dei diritti degli animali, tante promesse ma pochi fatti

In occasione della Giornata internazionale dei diritti degli animali, gli ambientalisti sensibilizzano al rispetto dei nostri coinquilini terrestri. Matteo Cupi (Animal Equality Italia): “Ecco come nasce la ricorrenza”.

Elefanti costretti a esibirsi sotto i tendoni dei circhi, maiali picchiati con bastoni all’interno degli allevamenti intensivi e orsi uccisi a causa di ordinanze politiche anacronistiche. Ogni giorno gli animali subiscono maltrattamenti, torture e violenze. Le continue denunce degli ambientalisti, però, non riescono a fermare l’inferno. Ancora troppo l’orrore verso i nostri amici a quattro, a due o a più zampe, con le ali, le pinne o le squame. Proprio per questo, in occasione della Giornata internazionale dei diritti degli animali, in calendario ogni 10 dicembre, gli ecologisti sensibilizzano adulti e bambini al rispetto dei nostri coinquilini terrestri.

Una ricorrenza che trova le sue radici nella Dichiarazione universale dei diritti umani. Era il 10 dicembre 1948, quando l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite aveva sancito il rispetto e la dignità come basi fondamentali per la libertà, per la giustizia e per la pace nel mondo. Un documento che nel 1998 aveva ispirato Uncaged a estendere quei principi anche agli altri esseri senzienti ovvero agli animali incapaci di esprimersi o di difendersi dagli abusi“, spiega a Teleambiente Matteo Cupi, Direttore Esecutivo di Animal Equality Italia. “Oggi, a 26 anni dalla sua istituzione, noi continuiamo a portare avanti la battaglia assieme a migliaia di attivisti, affinché i cuccioli non siano considerati oggetti, bensì soggetti con diritti meritevoli di salvaguardia“.

Eppure, il lupo, soprattutto in Europa, è in pericolo. Già, perché il 3 dicembre 2024, il Consiglio d’Europa, dopo la richiesta dell’Unione Europea, ha deciso il declassamento dello status di protezione del canide. Entro tre mesi il provvedimento entrerà in vigore, al netto dell’opposizione di 17 Paesi, con la tutela del mammifero pronta a passare da “rigorosa” a “semplice”. Tradotto: l’abbattimento del superpredatore solito muoversi in branco diventerà più facile.

Proprio per questo, in occasione della Giornata internazionale dei diritti degli animali, il WWF bolla la decisione comunitaria apprezzata dal ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, non solo come antiscientifica ma anche come boomerang per gli allevatori.

Ed ecco allora la ricetta per un pianeta Terra davvero cruelty free: stop agli allevamenti intensivi, al bracconaggio e alla caccia. Soltanto così, forse, le nuove generazioni avranno a disposizione un mondo, se non perfetto, sicuramente migliore.